12 Feb, 2010
Lettera aperta al Direttore del Carlino Corrado Piffanelli
Inserito da: PpF In: Politica|Rete e informazione




Ho deciso di scriverle questa lettera aperta, dopo due tentativi di invio alla redazione rimasti senza risposta, perché non mi rassegno all’idea che garantire il diritto di replica, tutelato per legge, possa diventare per un giornale un peso o un’incombenza obbligatoria, da evitare se si può. La grandezza di una testata come il Carlino si conferma anche quando il cittadino, ingiustamente ingiuriato da notizie pubblicate, può difendere la propria immagine ed onorabilità dando la sua versione dei fatti. Ne beneficia l’informazione.
Il 4 febbraio il suo giornale ha pubblicato un articolo intitolato “Tagliani, il ‘regolamento’ dei conti” a firma di Stefano Lolli, contenente le seguenti affermazioni, attribuite al sindaco Tiziano Tagliani ed indirizzate alla mia persona: “Lo ritengo responsabile del clima di imbarbarimento delle relazioni tra le forze politiche.. Si percepisce il suo costante senso di disprezzo per gli interlocutori.. Il Consiglio comunale non è luogo per le rivalse personali, né un’assemblea formata da persone poco intelligenti, tranne un unico che capisce e conosce le cose. Tutte.”
Il 5 febbraio, sempre a firma di Stefano Lolli, il Carlino ha pubblicato un articolo intitolato “Comune, ok al Bilancio tra urla e offese in aula”, che offre ai lettori la seguente informazione: “il capogruppo del Pd Simone Merli (che tanto per rincarare la dose ha esibito in aula un dossier «con 22 pagine di insulti di Tavolazzi….a sindaco, assessori, consiglieri e non solo…»”.
Il primo dei due articoli citati contiene giudizi offensivi nei miei riguardi, il secondo riporta dichiarazioni false. Non avendo mai insultato alcuno verbalmente, né in forma scritta, le domando, prescindendo dalla legge 47/48 che tutela il diritto di replica, se sia corretto che io non possa informare di ciò i lettori, sul suo giornale e con il medesimo spazio concesso a ingiurie e menzogne!
Voglio ancora credere che non esistano linee editoriali, equilibri politici o rapporti interni alla redazione, che possano impedire ad un cittadino offeso di replicare. E la mia replica, egregio direttore, è assai concisa.
Le ingiurie e le menzogne nei miei riguardi, riportate dal suo giornale, sono armi “politiche”, nel senso deteriore del termine, usate dal Pd per depotenziare l’opposizione di Ppf e al tempo stesso per sottrarsi al merito delle sue critiche e delle sue proposte. La sua strategia è chiara: delegittimare l’avversario, accusandolo di demagogia e tentando di farlo passare per soggetto politico inaffidabile. Il Pd pensa in questo modo di sfuggire agli argomenti che Ppf porta all’attenzione dei cittadini. Ma si illude. Continueremo a non insultare, facendo una opposizione dura, persistente e costruttiva fino al 2014, come mai si era visto a Ferrara.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf