



Pubblicata da Estense.com
di Paolo Giardini
Il “volto nuovo” che s’è avvicendato alla Presidenza della Provincia, continua a presentarsi di bel aspetto e sorridente, mantenendosi fedele all’impegno elettorale con l’estetista. C’è da esserne soddisfatti. La signora però non si limita a mantenere una promessa, fa qualcosa in più: parla. La cosa in sé non è deplorevole. Per i politici in carriera, la fonazione è l’attività fisica prevalentemente praticata in servizio con un linguaggio apposito, il politichese, per facilitare gli ascoltatori che non intendono ascoltarli neanche morti. Il guaio è che la signora parla un politichese non subito riconoscibile, derivato forse da un gergo paesano, e sconcerta gli uditori.
Aveva già seminato il panico scrivendo “aree occupate da alberi” invece di boschi. In un discorso ufficiale ha equiparato le abbreviazioni dei titoli facendo un tutt’uno fra accademici, professionali e funzioni pubbliche.
Ma è nell’intervista relativa ad un funzionario provinciale indagato per alcuni reati, che ha dato il meglio non esitando a dire: «Il rapporto professionale tra l’amministrazione provinciale e l’ingegnere (X Y) si è già chiuso col consenso di entrambe le parti e il fatto che (X Y) non sia più un dipendente della Provincia rende trasparenti e chiare le posizioni dell’ingegnere da un lato e della Provincia stessa dall’altro». Roba al fulmicotone. Apprendendo en passant che la Provincia instaura rapporti professionali coi dipendenti (dev’essersi iscritta ad un Albo Professionale nuovo), scopriamo pure che, finché c’era quell’ingegnere, nelle sue tenebrose stanze l’opacità contrastava la trasparenza in modo preoccupante. Non si trattava di normale trasparenza bidirezionale come quella delle lastre di vetro o delle porte aperte, compariva o spariva a seconda del lato da cui si guardava. Altrimenti non si spiegherebbe la precisa differenziazione della Presidente fra trasparenza dal lato dell’ingegnere e lato della Provincia. Dev’esserci sotto un mistero di ectoplasmi che oltrepassano le pareti. Ma la signora Presidente, assicura l’intervistatore, è serena, che sul costituirsi della Provincia contro l’ex dipendente, considera che si farà solo se emergeranno elementi probanti. Ha ragione: l’ingegnere è indagato per robetta, nulla di serio. La legge non contempla il reato vero di cui dovrebbe essere accusato: il delitto di sostituzione nei sottofondi stradali di materiali litici con oggetti ricavati da plastica recuperata dai rifiuti, dato che le prestazioni meccaniche della plastica rispetto a quelle dei materiali litici equivalgono a quelle della cartapesta rispetto al legno di quercia. E tutto questo alla signora non può interessare minimamente, mancando appunto una legge che proibisca di fare i sottofondi stradali con ricotte scadute et similia.
Socrate aveva la fortuna di vivere ad Atene quando spiegava a concittadini e a stuoli di discepoli che la Parola costituiva il correlato mentale di un Concetto, svelando quindi il concetto di Concetto. A Ferrara nessuno l’avrebbe preso in considerazione.
Paolo Giardini