



Non spetta certo a noi giudicare la qualità e lo spessore di Calvano, se e quanto sia un politico. Di certo, dall’analisi del voto che ha illustrato ieri sera nella sede di Krasnodar, per quanto appreso dalle testate giornalistiche, ci sembra che sia alquanto “poietico”. La creatività messa in atto nell’enunciare “6 a zero” e nel confrontare dati di elezioni diverse è ammirevole. Degna di uno slalomista. La crescita esponenziale del Movimento, lascia la dirigenza del PD ferrarese, apparentemente, quasi indifferente. Più o meno come i quasi 15.000 cittadini, che certamente sono molti di più, che hanno detto un secco no alla chiusura del loro ospedale, e stanno passando sotto gli occhi dei dirigenti del PD ferrarese come un iceberg per il comandante del Titanic.
A fugare poi i dubbi che le somiglianze tra PDL e PD (meno elle) abbiano dell’inverosimile, cercando di chiamarci in causa su Cento (premessa la totale indipendenza delle realtà locali del M5 Stelle, ma l’altrettanta fedeltà assoluta agli impegni presi con gli elettori), bastano le parole stesse di Calvano.
Mai distanza tra il Movimento ed il PD, potrebbe essere più profonda. Egli infatti è evidentemente un abile politico cresciuto nella scuola della disinformazione, ma se questa è fare politica come la intende il PD, dio ce ne scampi.
Egli infatti dice “Si torna a Ferrara. Più precisamente Cento. Il segretario tocca uno dei nervi scoperti del Pd: Beppe Grillo. “A quell’elettorato dobbiamo spiegare che la distinzione tra noi e il Pdl è molto forte”, spiega Calvano, che non ci sta all’“equazione” tracciata dal leader del Movimento 5 Stelle, Pd uguale Pd meno L. Un esempio? “Noi in Emilia Romagna tagliamo i vitalizi e il mese dopo vediamo Berlusconi fare incetta di sottosegretari”. E se sono diverse le cose che separano Pd da Pdl, alcune sono uguali per quanto riguarda democratici e grillini: “green economy e nucleare sono nelle nostre corde”,
Nella prima parte egli infatti omette guarda caso di dire alcune cose.
Innanzi tutto il suo partito, in aula regionale, ha bocciato gli emendamenti dei nostri consiglieri di ridursi le retribuzione del 70 %, riduzione che Favia e Defranceschi hanno fatto ugualmente ma su base volontaria. Dimentica di dire che hanno approvato sì, l’abolizione del vitalizio.
Ma dalla prossima legislatura. Quindi a chi siede adesso in parlamento regionale non tocca nulla.
Tanto il prossimo consiglio regionale, potrebbe sempre reintrodurlo, vero Calvano? dimentica anche di dire che noi siamo i soli, non certo con il suo partito, che hanno rinunciato ad 1,7 Ml di euro di rimborsi elettorali, che il suo partito ne ha intascati più di cinque volte tanto. E parliamo solo di regionali, lasciando perdere le elezioni politiche, dove tutti i partiti tranne il Movimento si sono intascati quasi 1 miliardo di euro.
Venendo poi alla green economy, la smettessero per cortesia di parlarne. Questo si chiama green washing, rilavaggio verde.
Il segretario del suo partito, Bersani, quand’era Ministro dell’economia, scrisse a Rosy Bindi, Ministro della salute, affinché prendesse “provvedimenti” contro l’Ordine dei medici dell’ ER, che aveva osato esprimersi, affermando che prima di fare nuovi inceneritori, sarebbe stato meglio, in base al principio di precauzione, accertarsi scientificamente su possibili danni alla salute.
Non ci siamo caro Calvano, le chiacchiere stanno a zero, palla a Cento.
Angelo Storari, portavoce Progetto per Ferrara Movimento 5 Stelle