



di Tommaso Mantovani
Si dice che la storia si faccia con le testimonianze e i documenti. Proviamo sinteticamente. Una signora originaria di Cona mi ha fornito un po’ di documentazione sulla vicenda dell’ospedale, oltre alla sua testimonianza. Lei stessa è stata intervistata nel 1994 sui terreni prossimi ad essere edificati. L’area era prevalentemente adibita a maceri, per il basso livello di quota. La destinazione d’uso da valliva è divenuta edificabile, quando si è deciso di costruirvi l’ospedale. Pare che buona parte fosse proprietà di un parente della moglie di un noto amministratore locale, che guarda caso avrebbe scelto l’ubicazione per il nosocomio.
Quello che più mi ha colpito è che nel ’94 si parlava di un costo di 50 milioni di euro (100 mld di lire): come ha fatto a lievitare di almeno 5 volte, dal momento che la spesa sinora è stata ufficialmente di più di 250 milioni di euro? In effetti, l’appalto non era stato ancora assegnato, tant’è che Cogefar e coop rosse (Ccc-Coopcostruttori; Ccpl-Cmr) se lo contendevano a colpi di ricorso al Tar. Poi si sa come è andata ma, nonostante l’appalto miliardario, sia Cmr sia Coopcostruttori sono fallite.
I responsabili della scelta folle dell’ospedale a Cona non hanno minimamente pagato, ma politicamente sono stati trombati o sono finiti in guai giudiziari. Non è che l’ospedale nella buca (o fossa) della morte porti davvero sfortuna? Aspettiamo l’esito politico di Tagliani, che quand’era democristiano ha votato contro Cona (1992), ma entrato in Regione e in giunta comunale con i DS/PD, ora sostiene la chiusura pressoché totale del Sant’Anna in corso Giovecca, compreso il pronto soccorso. Perché? «Per risparmiare». Il tutto nonostante nel 1994 il direttore sanitario Baldi parlasse di un doppio pronto soccorso e di un doppio ospedale, a Cona e in Giovecca, rispettivamente con 450 e 900 posti letto, «in presenza di una generale e decisa spinta al risparmio che interessa tutte le Usl», per una spesa, allora, di 50 milioni di euro. Ora invece, Cona ultimato verrà a costare circa 400 milioni. Questo è il risparmio, signor sindaco, con un ospedale in meno? Poveri soldi pubblici…
Chiederemo l’opinione della Corte dei Conti.
Tommaso Mantovani