22 Giu, 2010
Maisto la disinformazione e i paralleli impropi
Inserito da: PpF In: Cultura|Rete e informazione




di Roberto Zambelli
Maisto, in risposta alla sua ultima lettera sulla cultura ed indirizzata a Valentino Tavolazzi comparsa su www.croncacomune.it e su www.estense.com in data odierna, premesso che non interpreto, come ancora una volta fa lei, la cultura e la sua diffusione con i relativi costi una sua questione personale desidero puntualizzare solo alcuni punti dei tanti cui la sua lettera si offre:
1) il cittadino, nelle sue considerazioni, non compare mai se non in un cenno ad una presunta equità sociale relativamente ai soli accessi agli spettacoli;
2) lei parla di disinformazione data da altri o di distorta disinformazione sempre reiterata da Progetto per Ferrara di cui Valentino Tavolazzi è rappresentante eletto, cui peraltro va il merito, se si sta dibattendo di cultura, di aver sollevato e di continuare a sollevare obiezioni sulla vostra gestione cui ovviamente consegue un acceso dibattito finora di fatto negato a questa città;
3) la mancata informazione del comune, anche in merito alla cultura, di cui lei è assessore dove la mettiamo? Continuiamo a fare finta che il cittadino non abbia diritto a questo tipo di informazione spesso negata, in una forma fruibile, anche agli stessi eletti compresi quelli della maggioranza? Lo sa che tutte le discussioni nascono, per merito vostro, falsate in quanto voi negate il fondamentale diritto della trasparenza che corrisponde alla diffusione delle informazioni e degli atti connessi al vostro operato?
4) Mangolini nella sua lettera parla di attività di fundraising (impropriamente: semplice raccolta fondi) messa in atto dalla Fondazione Teatro e lei dice che state cercando nuovi finanziatori; al proposito le pongo una domanda: Mangolini ha, almeno in questo, le mani libere o ancora deve sottostare ai vostri ritmi e alle vostre indicazioni (politiche, diciamo così) di azienda (la vostra comunale) che non ha abilità e autonomia in merito? Encomiabile la messa in campo di uno stagista, ma con quale autorevolezza potrà proporre ai colossi economici progetti di fundraising, se prima dovrà consultare voi, non per valutare o meno la validità dei progetti, ma per chiedervi se non ci sia qualcuno che ha diritti o meriti di posizione da far valere? In merito parlo volutamente per perifrasi ma basta prendere in mano le locandine che vengono sfornate ogni anno per vedere che come sponsor si va poco oltre i soliti noti che, guarda caso, hanno già rapporti col comune di Ferrara. Non sarebbe il caso di andare oltre? Se no, perché, visto che la questione va ben oltre lo stretto ambito teatrale e coinvolge diverse attività culturali e non?
Avrei ancora molte cose da rilevare sulla sua lettera, ma, prima di terminare, desidero ribadire, in aggiunta al punto 3, che quando lei, oltre a ad evitare le solite chiacchere con relativi ed impropri paralleli (volutamente sbeffeggianti?) tipici di chi non sembra avere valide argomentazioni, riempirà i suoi scritti di link del comune relativi a dati e ad informazioni puntuali e pertinenti, solo allora potrà permettersi di accusare gli altri di fare manovre di disinformazione.
Per cortesia esca dal coro e non sia così scontato! Anche Portaluppi e la Ricciardelli, su Cona e Sant’Anna, hanno deciso di percorrere questa strategia dell’accusa della disinformazione, in particolare rivolta a Progetto per Ferrara, ma finché siete sempre voi i primi ad eludere la necessità-diritto del cittadino di verificare se quello che dite corrisponde o no al vero, il vostro tentativo è solo ed unicamente un disco rotto che rischia di diventare, per voi, ma anche per gli incolpevoli cittadini un bel boomerang.
Roberto Zambelli