



di Paolo Giardini
Se diamo per scontato che i cani siano animali pelosi a quattro zampe con la coda e con la caratteristica di abbaiare, quando vediamo un animale che presenta quelle particolarità deduciamo che sia un cane, non un pollo arrosto. Allo stesso modo se diamo per scontato che una tassa sia un contributo forzoso disposto dalle autorità secondo vari modi, ma aventi come elemento costante un trasferimento unidirezionale di denaro da alcuni soggetti all’esattore, quando sentiamo parlare di tasse deduciamo che qualcuno è obtorto collo costretto a sborsare denaro, non a ricevere regali promozionali. Si può proseguire all’infinito con esempi simili di applicazione del metodo deduttivo, aristotelico, sul quale è praticamente basata la nostra civiltà. La signora Zappaterra, la massima autorità della nostra disgraziata Provincia, in passato ha fatto allegramente strame del metodo deduttivo almeno una volta quando nella sua veste autorevole ha chiamato i boschi “luoghi occupati da alberi”.
Qualche giorno fa ha replicato l’autorevole sabotaggio alla logica deduttiva proponendo di sostituire un’aborrita ipotesi di tassa comunale di soggiorno con un “bonus”. Non si tratterebbe di un bonus comunemente inteso, il classico “buono” tipico delle gratifiche o, come nelle assicurazioni, di uno sconto su una tariffa, ma di un pagamento anticipato da parte dei turisti corrispondente ad un diritto di bonus, quindi di sconto successivo, su una serie di servizi aggiuntivi eventualmente da acquistare.
Il Comune, sappiamo, ha le casse vuote. Il sindaco, che si trova già in grave imbarazzo dovendo scegliere fra non finanziare le mostre di Ferrara Arte e l’impopolarità derivante dalla tassa mirata a racimolare proprio i soldi per quelle mostre, avrà fatto salti di gioia sentendo l’ipotesi della garrula presidentessa che toglierebbe l’obbligatorietà dell’esazione pubblica (che solo le tasse possiedono) in cambio dell’aleatorietà del bonus legato a servizi da comprare volontariamente! Per non parlare dell’intrigante questione della componente risarcitoria del bonus implicita nello sconto, che priverebbe il Comune dell’unica cosa che desidera: l’entrata di denaro!
Chiaramente siamo in presenza non di una metodologia deduttiva[…], ma di una metodologia ETG, l’evidenza delle scatoline pubblicitarie che promettono Emozioni Tipiche Garantite, comprate per un quarto di milione di euro dalla Provincia, aventi un contenuto inesorabilmente difforme dalla realtà (anche immateriale, come un messaggio poetico) di qualsiasi cosa che possa produrre le emozioni promesse. Perché sono insulsamente vuote, col loro contenuto di sola aria.
Direi che quelle scatoline sono paradigmatiche della solidità dei contenuti […]. Accontentiamoci, pazientemente. E paghiamo, in attesa di tempi migliori.
Paolo Giardini