



Il fantastico duo a capo di Hera “Vignano-Chiarini” percepisce 810.000 Euro annui (che con l’aggiunta di premi, contributi, benefit costano attorno al milione e mezzo). Soldi che gli forniamo gentilmente con le nostre bollette e con gli incentivi dello stato, sempre da noi pagati. A quel costo occorre aggiungere i compensi del vice presidente e dei consiglieri di amministrazione (http://www.gruppohera.it/binary/hr_corporate_governance/preamboli/Relazione_sulla_Remunerazione_p.2_O.d.g..1333703520.pdf
Alcuni sindaci di piccoli comuni, durante l’ultima assemblea dei soci convocata per approvare stipendi e bilancio, avevano timidamente chiesto una revisione, almeno simbolica, delle loro indennità visti i tempi di vacche magre. Neanche a parlarne, anzi il presidente si è detto offeso per la richiesta…
Indovinate chi ha votato per il mantenimento dei loro stipendi d’oro?
Di certo il sindaco di Bologna Merola.
Ma come ha votato Tagliani (o meglio il suo delegato Giuliani, a 70-80 mila euro l’anno per partecipare a qualche seduta di consiglio)?
Chedeteglielo e pubblicate la risposta per favore.
Penso che i ferraresi saranno molto interessati.
Dopo una manovra di quasi 34 milioni di euro (Imu e addizionale Irpef), aggiuntivi rispetto al massacro dell’anno scorso, con quale coraggio si chiedono sacrifici ai cittadini e non ai dirigenti delle aziende di proprietà a maggioranza pubblica?
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf