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01 Lug, 2013

Marattin mente ancora

Inserito da: PpF In: Bilancio comunale|Politica

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Leggo sulla stampa l’excusatio dell’assessore part time Marattin (leggi) , in merito all’annullamento con contenzioso legale del derivato Dexia, la sciagurata operazione costata ai ferraresi milioni di euro, che temiamo non essere giunta all’epilogo. Sorvolo sui toni arroganti di Marattin, atti a nascondere di volta in volta la pochezza degli argomenti, gli errori di calcolo, le ripetute scelte dannose per la città. Riguardo ai toni della polemica politica egli, consigliato dall’avvocato Tagliani, giunse perfino a querelarmi,  ottenendo l’archiviazione e ridicolizzando oltre a se stesso, anche il sindaco ed il Pd. Per quanto attiene la sequenza temporale, leggo: “Nell’estate 2012, dopo l’avvio della procedura di annullamento in autotutela del derivato, la Corte dei Conti ci chiede gli atti inerenti il derivato, come conseguenza automatica dell’esposto dei due consiglieri.” FALSO. La tributaria fu incaricata dalla Corte dei Conti di acquisire i documenti del Comune il 20.4.12, NON in estate, e lo fece con note 0001949 e 0001950 in possesso di Marattin, mai consegnate a Ppf. Dunque la Procura della Corte dei Conti scrisse PRIMA che Tagliani decidesse di annullare il derivato (fine maggio 2012). Lo prova la lettera del Comune alla Corte dei Conti del 28.5.13, che cita tale circostanza. Per quanto sopra, è falsa anche la dichiarazione successiva: “Non vi è quindi alcun legame tra richiesta atti della Corte e decisione di annullare i derivati, semplicemente perché la nostra decisione è avvenuta prima”. La bugia sarebbe ben poca cosa, se Marattin, Tagliani e Pd non avessero fatto spendere ai ferraresi milioni di euro negli ultimi tre anni.  E purtroppo la storiaccia non sembra essere finita.

In merito alla squallida operazione del Pd sui rimborsi, citata da Marattin, l’archiviazione da parte del magistrato, seguita all’esposto dell’avvocato Tagliani, ha sancito per sempre l’infondatezza dei rilievi e la legittimità del mio operato, rispedendo ai mittenti il fango scagliato nel tentativo di eliminare un oppositore per via giudiziaria, impossibilitati a farlo per via politica. La patetica vicenda dei piddinatori Merli e Portaluppi –quest’ultimo in assemblee pubbliche, vestendo la doppia giacca di consigliere del Pd e di dirigente medico operante in ospedale, ha tentato di convincere i ferraresi della bontà del progetto di Cona– ha messo in luce, se ce n’era bisogno, il nanismo politico e la pochezza umana di una classe dirigente non in grado di governare la città. Il vile attacco personale del Pd ad un avversario politico, organizzato in consiglio comunale prima di bocciare la precedente proposta Ppf di rinunciare ai gettoni (oggi Ppf è l’unico gruppo che non percepisce gettoni e rimborsi), unitamente alla querela di Marattin, è la conferma della inconsistenza politica e dell’assenza di progettualità di un partito, che negli ultimi quindici anni ha gettato la nostra città nel baratro economico.

 

Infine, grazie a Marattin, devo tornare su quanto da me sostenuto nel 2002, in merito allo strumento derivato. Nella relazione inviata al sindaco (10.02, il mese successivo fui licenziato!), disponibile da anni in rete ( http://www.progettoperferrara.org/le-menzogne-sulla-piazza-sbrisulona-0423.html ) , esaminavo la grave situazione dell’Ente ed avanzavo proposte. Quell’analisi, a distanza di dieci anni, è ancora valida, così come lo era l’invito a prendere in considerazione lo strumento derivato, per difendersi dall’incremento dei tassi, con riferimento ai mutui a tasso variabile. Tant’è che nel 2003 quindici città e sette province emiliane, insieme ad Anci ed Upi, diedero vita al Cesfel (Centro Servizi Finanza Enti Locali Emilia Romagna) proprio per gestire le “tematiche complesse di finanza innovativa”. Non risultano in altre città emiliane disastri, chiusure anticipate, né voragini comparabili a quelle di Ferrara. Il punto infatti non è lo strumento. I prodotti derivati sono molteplici (contratti a termine, futures, opzioni e swaps), così come esistono varie forme di contratto con le banche. Se Ferrara oggi è stata costretta a chiudere anticipatamente il derivato, è perché quel contratto era pessimo, soprattutto dopo la revisione del 2005, mai contestata da Marattin, allora consigliere comunale. Egli, da assessore, ha più volte paragonato il derivato del Comune ad una assicurazione auto, facendo ridere il popolo del web. Ha poi confermato la comica tesi di Polastri, sostenendo che il derivato non era da chiudere poiché produceva utili. Alla fine, sotto pressing di Ppf, lo ha definito strumento non idoneo per i Comuni, da chiudere subito. Siamo seri! La verità è che una amministrazione non in grado di controllare i contatori dell’acqua (ricordate i 200 mila euro di perdita di qualche anno fa?) ed al tempo stesso tanto spudorata da svendere i beni comuni (reti gas), chiudere l’ospedale in città, chiedere sacrifici ai ferraresi con l’aumento delle tasse, può solo sbagliare i conti e fare pessimi derivati, come quello che ora è costretta a chiudere per dissanguamento. Un dato è certo. Fino al 2008 il derivato che Marattin attribuisce al sottoscritto era in utile per più di un milione di euro. La sciagurata modifica del 2005 e la caduta dei tassi, hanno generato la voragine. Dal 2009 Ppf ha chiesto mille volte al Pd e a Tagliani di chiuderlo. Questi, invece di ammettere l’errore, lo hanno tenuto attivo fino a ieri sperperando milioni di euro pagati da tutti noi. Confidiamo nel fatto che la Corte dei Conti faccia luce sull’operazione e, se ci sono responsabilità politiche o tecniche, renda giustizia ai cittadini facendo pagare a chi ha sbagliato. 

 

Valentino Tavolazzi

Consigliere comunale Ppf

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  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

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Valentino Tavolazzi

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