



Gentile direttore, le chiedo cortesemente di ospitare la mia replica all’intervento di Mauro Cavallini, pubblicato oggi dal Carlino. Non entro nelle sue argomentazioni a sostegno della chiusura del Sant’Anna e del pronto soccorso, invitandolo semplicemente a recarsi a Modena, dove due ospedali eccellenti convivono a 7 Km l’uno dall’altro, entrambi con pronto soccorso. Del resto Cavallini non fa altro che recitare un copione stantio preparato dal suo partito, che sempre a Modena ha fatto scelte diverse, pensando al bene dei cittadini. La lettera di Cavallini conferma il divario culturale e di capacità politica, esistente tra i quadri del suo partito a Ferrara e a Modena.
Mi limito a replicare alle considerazioni che Cavallini espone riguardo alla mia persona. Egli mi definisce “un ex manager del movimento cooperativo ferrarese, rivelatosi in passato non all’altezza del ruolo ricoperto e che da qualche anno ha deciso di intervenire su tutte le questioni della città, sin da quando si rivelò di nuovo non all’altezza di un ruolo ricoperto stavolta nell’amministrazione pubblica.”
L’ex segretario dei Ds Mauro Cavallini è stato catapultato, per fedeltà politica, dalla poltrona di partito a quella di consigliere di amministrazione di una grande azienda quotata in borsa (Hera), con una retribuzione attorno ad 80 mila euro l’anno, senza possedere alcuna esperienza professionale idonea, né capacità manageriale dimostrata. Tuttavia oggi si lascia andare a dichiarazioni lesive della mia reputazione professionale, che mirano a squalificare l’avversario politico (con grande onestà intellettuale nemmeno citato per nome), piuttosto che contestarlo nel merito con argomentazioni a sostegno delle proprie tesi. In questo Cavallini è ligio alla strategia comunicativa da sempre in auge nel Pd, che predilige gli insulti al confronto.
La mia storia professionale è alla portata di tutti (www.progettoperferrara.org). Quindici anni trascorsi ai massimi livelli manageriali e di amministrazione nella più grande cooperativa d’Europa (Cmc di Ravenna), con grandi soddisfazioni e riconoscimenti. Ho lasciato l’azienda nel 2000 chiamato in soccorso del sindaco Gaetano Sateriale del Pd, già alla frutta dopo pochi mesi dal suo insediamento. Anche in Comune, nella prima fase, il mio lavoro è stato apprezzato da tutti (compreso Cavallini che lo ha dichiarato pubblicamente http://www.progettoperferrara.org/?s=cosa+dicevano+allora). Ma quando il cambiamento cominciò a sentirsi, Sateriale, Tagliani e Chiarini, anche lui manager (Agea prima, Hera poi) miracolosamente scaturito dall’esperienza politica di assessore soffrittiano, decisero di togliere di mezzo un ostacolo imprevisto alla svendita di Agea ad Hera, alla stipulazione di contratti di servizio penalizzanti per il Comune, alla omissione di gare di appalto per l’affidamento di servizi. Insieme decisero di revocare anticipatamente l’incarico di city manager, senza giusta causa, facendo pagare ai cittadini il conto dell’indennizzo contrattualmente previsto. Cavallini, capogruppo dei Ds in Comune e segretario del partito, mise il timbro politico all’operazione.
L’ex consigliere di Hera Mauro Cavallini ha espresso giudizi infondati e diffamanti nei miei riguardi, lesivi della mia reputazione professionale. In assenza di sue pubbliche scuse, gli offrirò volentieri la possibilità di dimostrare quanto afferma nelle sedi adeguate.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Progetto per Ferrara
Movimento 5 Stelle