



di Paolo Giardini
Il sindaco ha annunciato la soluzione al grave problema lasciato da una ditta fallita (lo stoccaggio a cielo aperto di una montagna di pneumatici usati in zona Diamantina), grazie ad un accordo con il proprietario dell’area, finora costretto a subire la mancata redditività dei suoi immobili da un sequestro infinito. Un accordo fifty-fifty, ognuno paga la metà della spesa per compattare migliaia di tonnellate di copertoni, riducendone la superficie esposta e quindi l’infiammabilità, oltre ad eliminare i vivai di zanzare nelle stagnazioni d’acqua. Un bel segnale di buona volontà ambientalista, di cui è bene dare atto al sindaco. Risulta strana, invece, la modalità con cui l’amministrazione ha affrontato l’argomento.
Secondo quanto comunicato dal sindaco in conferenza stampa, erano state “studiate numerosissime soluzioni e chiesti svariati preventivi”, scoprendo che aderivano imprenditori interessati alla costruzione di un nuovo impianto di smaltimento, “che porterebbe poi Ferrara a diventare il centro di smistamento pneumatici del Nord Italia”, portando così ad una soluzione peggiore del male stesso. Perché peggiore del male?
Che cosa ci sarebbe di così terrificante per Ferrara in un grande centro di smistamento pneumatici, se realizzato con reali criteri di sicurezza ambientali e di lavoro e gestito convenientemente?
Troppi posti di lavoro aggiuntivi, e magari altri lavori indotti, inadatti ad una città d’arte e cultura?
Il sindaco ritiene che il vicino petrolchimico con le sue torce sempre in funzione e le turbogas coloranti il cielo di ossidi d’azoto aranciati, o l’adiacente inceneritore bruciante 130.000 tonnellate annue di porcherie, se ne avrebbero a male per la minor attenzione prestata loro dai Comitati Ambientalisti? Ma questi si agitano solo per l’inquinamento! Per quanto bizzarro possa apparire all’Amministrazione, non è obbligatorio impiantare in città un centro di smistamento pneumatici inquinante, si può accogliere un impianto pulito. Basta assicurarsi che la VIA non sia redatta dal progettista o padrone dell’impianto, sia fatta controllare preliminarmente solo da chi lo sa fare, e seguire le indicazioni che ne verranno!
Sembra che ancora una volta si sia persa un’opportunità di incrementare posti di lavoro duraturi nel tempo (l’uso di pneumatici non sembra ancora soppiantato dalle ferrovie). Ne approfitteranno i costruttori di case per chiedere al sindaco altra terra da far sparire, altrimenti metteranno i muratori a spasso.
Paolo Giardini