di Valentino Tavolazzi
Purtroppo chi si attendeva risposte esaustive dall’audizione dell’ingegner Francesco Sutti, presidente di ATC, non aveva alcuna possibilità di ottenerle. Come da copione il manager bolognese, avendone i poteri, si è assunto la responsabilità dell’oneroso incarico assegnato a Gabriele Melchiorri in assenza di specifiche delibere del consiglio ATC, ed ha illustrato, spronato dai puntigliosi quesiti posti in commissione, le ragioni della propria scelta, le competenze riconosciute all’incaricato, i compiti ad esso attribuiti ed i risultati attesi nel triennio.
Ovviamente Sutti non ha rivelato i nomi dei presunti “mandanti” politici, se esistono, né manifestato alcuna intenzione di revocare il “famigerato” contratto, peraltro non acquisito prima dell’audizione!
Dunque grande delusione, da parte di chi, infastidito dalle “punture” somministrate da Ppf a sindaco e giunta (non certo Brandani, che ha il merito di aver denunciato il caso), sperava nella rissa con l’interlocutore sbagliato, nell’audizione sbagliata, al solo scopo di “sostenere” un’operazione mediatica, maldestramente condotta.
In conclusione, l’unica azione tecnica possibile nei confronti del contratto, è la sua segnalazione alla Corte dei conti, come anticipato da Brandanti in commissione.
Se invece si vogliono individuare i responsabili politici di una decisione che, anche per i contenuti contrattuali appresi in commissione, appare un insulto al buon senso, ai principi di trasparenza e sobrietà ed è in netto contrasto con il taglio dei costi della politica, allora si convochino subito in commissione o in consiglio comunale, i registi dell’operazione, cioè i soci ferraresi di ATC (Comune e Provincia rappresentati da Tagliani e Zappaterra), gli unici che, sollecitati dalla maggioranza (Pd, Idv in testa), possono richiedere l’immediata revoca dell’incarico nell’assemblea e nel consiglio di amministrazione dell’ATC.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf
