20 Nov, 2008
”Mense, qualità e monopolio non vanno mai d’accordo”
Inserito da: PpF In: Servizi pubblici




Qualità e monopolio non vanno mai d’accordo, che si tratti di gestione rifiuti, oppure del servizio mense scolastiche. I rapporti contrattuali che legano il Comune ad Hera e a CIR sono ovviamente diversi, ma la sostanza non cambia. Le legittime critiche dei genitori riguardo alla qualità della refezione scolastica, hanno antiche motivazioni. Vorrei portare al riguardo un testimonianza diretta.
Nel lontano 2002, quando ancora mi trovavo nella scomoda (ed al Palazzo poco gradita) posizione di direttore generale del Comune, chiesi ripetutamente al sindaco Sateriale, al suo vice Tagliani ed ai dirigenti responsabili delle mense scolastiche, che si procedesse a bandire le gare per i pasti preconfezionati e per le derrate alimentari, contratti per quasi 4 miliardi di vecchie lire l’anno, prossimi alla scadenza.
Con lettera del 7.5.02 segnalavo che il contratto per la fornitura delle derrate alimentari, 1,1 miliardi di lire all’anno, assegnato alla società Sodexo, scadeva il 31.08.02. Era stato acquisito con lo 0.5% di ribasso e l’unica offerta concorrente, la CIR, era stata esclusa per un documento sbagliato. Il contratto per la fornitura dei pasti pronti, 2,6 miliardi di lire all’anno, assegnato alla società CIR, scadeva il 31.08.02 ed era stato acquisito con lo 0.8% di ribasso, con offerta unica.
Fu un fulmine a ciel sereno: era già stato deciso di prorogare il contratto CIR per altri due anni. L’azienda, per inciso, si preparava a finanziare il restauro del Volto del Cavallo. Non mi arresi e ribadii la necessità di “bandire le aste pubbliche, tenuto conto anche degli sconti esigui offerti dai fornitori nelle gare precedenti e della presenza, nei due appalti per la refezione, di una sola offerta”.
Al tempo stesso segnalai al Sindaco: “nel marzo 2002 vi è stato un carteggio tra i Servizi interessati, di cui solo oggi ho ricevuto copia, che testimonia dell’orientamento assunto dal Servizio istruzione e dal Settore servizi alla persona, a rinnovare i due contratti della refezione”. In realtà esistevano lamentele fin d’allora.
Riguardo alla qualità sottolineavo: “non vi è dubbio che la delicatezza delle prestazioni richieste e la necessità di garantire il massimo della qualità e della sicurezza, siano condizioni imprescindibili, che impongono molta prudenza e devono guidare nella scelta del contraente, dei contenuti dei bandi, dei capitolati, degli allegati tecnici e dei contratti. Ma tali garanzie, presenti in molti altri Comuni della nostra regione e con fornitori diversi dai nostri, non ci impediscono di ricercare sul mercato più qualificate prestazioni”.
E concludevo con: “Ribadisco pertanto, che sia nell’interesse dell’Amministrazione procedere a bandire le gare necessarie per l’individuazione dei contraenti”.
Sindaco e vice sindaco fecero scena muta. Le gare non si fecero. I contratti furono prorogati a CIR e Sodexo. Fu una scelta contro le mie disposizioni, ma soprattutto contro gli interessi dei cittadini. La proroga del contratto equivalse a rinunciare ai vantaggi di una libera competizione tra le migliori aziende operanti nel settore della ristorazione. Pochi mesi dopo mi fu revocato l’incarico.
Attualmente non sono al corrente se, negli anni successivi, siano state bandite gare per la refezione scolastica. Di certo di qualità si discute ancora.
Valentino Tavolazzi