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30 Dic, 2010

MoVimento 5 Stelle Emilia Romagna: Risoluzione inceneritore di Parma

Inserito da: PpF In: Risoluzione

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Al Presidente

dell’Assemblea Legislativa

della Regione Emilia-Romagna

RISOLUZIONE


L’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna:

Premesso che:

* La normativa italiana prevede che entro il 2012 sia raggiunto come
minimo il 65% di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, andando
poi ad incrementare tale percentuale negli anni a seguire.

* La gerarchia UE delle opzioni di gestione dei RU, recentemente
confermate e consolidate dalla Nuova Direttiva Quadro 2008/98 prevedono al
primo posto riduzione, riciclo, riutilizzo, recupero e solo come ultime
opzioni: smaltimento in discarica ed incenerimento, anche se con recupero
energetico.

* La Regione Emilia Romagna è già dotata di 8 impianti
d’incenerimento, uno dei località ubicato in località Cavazzoli (RE) in
chiusura entro il 2012-13 come indicato dalle linee guida del PPGR della
Provincia di Reggio Emilia.

* La Regione Emilia Romagna sta predisponendo un piano di area vasta
di gestione dei rifiuti per ottimizzare costi e strategie industriali.

* La Direttiva UE sulle Discariche 99/31 chiede di ottemperare da
subito all’obbligo del pretrattamento del rifiuto urbano residuo.

Valutato che:

* Il recupero energetico da RU puo’ essere realizzato utilizzando
procedure meccanico-biologiche e garantendo rese energetiche migliori e
minori impatti ambientali.

* ll pretrattamento del RU residuo richiede di predisporre impianti
dedicati di realizzazione più veloce ed economicamente più vantaggiosi
rispetto agli impianti d’incenerimento, come gli impianti di trattamento
meccanico-biologico.

* Gli impianti di trattamento meccanico-biologico, a fronte di alte
percentuali di raccolta differenziata di qualità presentano il vantaggio di
poter evolvere con estrema flessibilità in moderni impianti di compostaggio.

* Gli stessi impianti di trattamento meccanico-biologico possono
essere corredati da linee di recupero diretto di materiali sulle frazioni di
sopravaglio (es. mediante estrusione o recupero diretto di materiali di
vario tipo con selezioni ottiche, densimetriche e di altro tipo), aumentando
il recupero di materia complessivo come prevede la gerarchia UE dei Rifiuti.

Considerato che:

* La capacità di smaltimento degli impianti d’incenerimento
attualmente in funzione in Emilia-Romagna, permetterebbe a fronte di una
strategia di riduzione e di raccolta differenziata elevata e di qualità, di
evitare la costruzione di nuovi impianti e la graduale chiusura di
discariche ed impianti d’incenerimento già in funzione, a partire da quelli
di meno recente attivazione-costruzione.

* Il piano provinciale della gestione rifiuti della Provincia di
Parma che prevede la realizzazione di un nuovo inceneritore della capacità
di smaltimento di 130.000 tonnellate l’anno in località Uguzzolo, è
strutturato prevedendo una raccolta differenziata su base provinciale del
56%, inferiore cioè al limite minimo di legge del 65% entro il 2012.

* Il piano provinciale della gestione rifiuti della Provincia di
Parma, prevede la combustione di 20.000 tonnellate annue di fanghi di
depurazione.

* In merito al trattamento dei fanghi di depurazione, le linee guida
dell’Unione Europea in materia, privilegiano il trattamento a freddo ed il
suo riutilizzo in altre forme evitandone la combustione. Questa linea, che
privilegia in particolare il recupero agronomico rispetto alla combustione,
è presente nella direttiva 86/278-CE e nei progetti della sua revisione
attualmente in corso e nella Strategia europea per la protezione dei suoli.

* La combustione dei fanghi di depurazione, che verrebbe a mancare
seguendo le suddette linee guida europee, secondo quanto emerge dal piano
finanziario presentato da Iren S.p.a., risulta indispensabile per garantire
la sostenibilità economica dell’impianto d’incenerimento, in quanto
permetterebbe l’erogazione d’incentivi pubblici, i cosiddetti “certificati
verdi”, pari quasi a 6 milioni di euro l’anno.

* Secondo i dati forniti da Iren S.p.a., i costi relativi alla
costruzione dell’impianto d’incenerimento in località Uguzzolo, sono
lievitati senza accettabili motivazioni. Da una prima stima del 2008, pari a
132 milioni di euro, si è passati ad una stima nel 2009 di 315 milioni di
cui, 250 milioni di euro per la costruzione dell’inceneritore e 65 milioni
di euro per la rete di teleriscaldamento.

* Agli elevatissimi costi di costruzione sopracitati, ammortizzati
con tariffe a carico di cittadini ed imprese ed incentivi pubblici sempre a
carico dei contribuenti, si aggiungono i costi del danno sociale e sanitario
derivante dall’incenerimento dei rifiuti che, secondo lo studio
“Enviromental impacts and costs of solid waste: a comparison of landfill and
inceneration”, realizzato nel 2008 dalla Ecole des Mines di Parigi, variano
da 4 a 21 euro a tonnellata bruciata, mentre quelli per il materiale residuo
non trattato inviato a discarica sono da 10 euro a 13 euro per tonnellata
smaltita.

* Come hanno evidenziato decine di imprenditori di Parma, che hanno
aderito ad un appello pubblico, la costruzione dell’inceneritore progettato
da Iren S.p.a., procurerà seri danni ambientali oltre che d’immagine ed
economici alla cosiddetta “Food Valley”. A farne le spese, oltre ai prodotti
agroalimentari di qualità, pensiamo in particolare al Parmigiano-Reggiano e
al Prosciutto di Parma, sarà anche la società Barilla S.p.a., che ha i
propri stabilimenti di produzione a poche centinaia di metri dal progettato
impianto d’incenerimento.

* Contro la realizzazione di questo impianto,si sono mobilitati in
provincia di Parma migliaia di cittadini e diversi appelli sono stati
lanciati da medici e loro organizzazioni, come ad esempio l’Ordine dei
Medici,Isde-Medici per l’Ambiente, che hanno anche organizzato serate
d’informazione ed approfondimento.

* Se fossero rispettati gli obiettivi minimi di legge di raccolta
differenziata al 65% entro il 2012 in provincia di Parma e venissero
applicate tutte le più moderne tecnologie di trattamento a freddo e
recupero-riciclo dei rifiuti urbani e speciali (trattamento
meccanico-biologico finalizzato alla biostabilizzazione,compostaggio,
recupero con estrusione in centri riciclo in primis, di tutti i materiali
plastici/cartacei, trattamenti a freddo dei fanghi di depurazione),
rimarrebbe da smaltire una quantità di rifiuti stabilizzati, pari a 26/30
mila tonnellate annue. Tale quantità residua non garantirebbe la
sostenibilità economica della costruzione dell’impianto d’incenerimento di
Uguzzolo.

Valutato altresì che:

* In data 10 settembre 2007 l’Ordine dei Medici e dei Chirurgi
dell’Emilia Romagna, avvalendosi del principio di precauzione, ha chiesto
una moratoria sulla costruzione di nuovi impianti d’incenerimento nella
Regione Emilia Romagna che è una delle zone piu’ inquinate d’Europa e del
Mondo e che quindi non può permettersi emissioni aggiuntive a quelle già
esistenti.

* I primi risultati dello studio Moniter, promosso dalla Regione
Emilia Romagna in collaborazione con Arpa e non ancora concluso, hanno
evidenziato come nelle vicinanze d’impianti d’incenerimento si sia
registrato un incremento di nascite premature, confermando precedenti studi.

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna impegna la Giunta a:

* Mettere in campo iniziative affinchè sia raggiunto in provincia di
Parma come in ogni Provincia dell’Emilia-Romagna l’obiettivo minimo di
raccolta differenziata del 65% entro il 2012, promuovendo e finanziando i
progetti di raccolta differenziata domiciliare privilegiando quelli con
tariffazione puntuale per cittadini ed imprese.

* Chiedere alla Provincia di Parma di studiare una strategia di
uscita dal progetto di costruzione dell’inceneritore di Uguzzolo, mettendo
in campo politiche ambientali già sperimentate con successo in altri Comuni
e prevedendo tutte le tecnologie necessarie per realizzare in un ciclo
integrato che preveda: impianti di compostaggio, digestione anaerobica,
trattamento e depurazione fanghi in ossidazione a freddo, trattamento
meccanico biologico finalizzato alla biostabilizzazione, centri riciclo con
recupero tramite estrusione di scarti plastici-cartacei-imballaggi prima non
riciclabili, evitando in questo modo l’incenerimento o invio a discarica
anche di questa frazione secca che in precedenza diventava cosiddetto
“combustibile da rifiuto-cdr” e che oggi, grazie ad innovazioni
tecnologiche, puo’ trasformarsi in materiale per l’edilizia o l’industria
plastica.

* Sospendere, in attesa della risposta da parte della Provincia di
Parma alla sopracitata richiesta, ogni iter autorizzativo di competenza
regionale inerente l’impianto d’incenerimento di Uguzzolo (Parma).

Bologna, 30 novembre 2010

Il Consigliere

(Giovanni Favia)

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Democracy Day – 27 Novembre 2011 – Ferrara

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http://15october.net/it/

Linee programmatiche consiglio comunale

Consiglio comunale 09.07.09: Elezione del Presidente e Vicepresidente.

Scaricate e leggete le Linee programmatiche presentate dalla maggioranza.

Consigliere comunale

Il consigliere comunale della nostra lista civica è Valentino Tavolazzi.

Scaricate il curriculum ed il certificato penale.

Vai alla pagina riservata dal Comune di Ferrara.

Scaricate il contratto Tavolazzi - Comune di Ferrara.

Scaricate il reddito Tavolazzi prima di accettare l'incarico del comune.

Leggi la relazione che l'allora City Manager Valentino Tavolazzi ha scritto al Sindaco, nel 2002.
Scaricala.
Relazione del 2002 sulla piazza "sbrisulona": leggila.


  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

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