



Il Comune di Ferrara fin dal ’45 è stato governato da giunte di sinistra, e segnatamente dalla maggioranza PCI. Dal ’91 l’evoluzione PCI ha visto una prima mutazione in PDS, poi DS, e infine PD, perdendo ali radicali e incorporando la Margherita erede di una corrente DC.
Quella DC, ininfluente a Ferrara, era però il contraltare nazionale al PCI, il suo muro di contenimento, barriera occidentale alla paurosa dittatura proletaria dell’Est. Infatti, passata la paura col crollo del Muro di Berlino, la DC si è dissolta. Ma non la sua seconda anima vocata al potere che tanto logora chi non ce l’ha: attualmente il segretario nazionale del PD è il ferrarese avvocato Franceschini, ex DC e figlio di un notabile DC, mentre il candidato ufficiale PD alla poltrona di sindaco è l’avvocato Tagliani, anch’esso ex DC e genero di un famoso DC, l’on Cristofori.
In sostanza, la schiatta degli ex avversari ora siede a capotavola in casa degli ex nemici diventati indistinguibili perché frequentano salotti romani, siedono in consigli d’amministrazione, presiedono holding, comprano casa a New York (gli States per i figli sono un must), tengono prolusioni a Parigi, nutrono schiere di consulenti, non badano a spese con i migliori registri teatrali o direttori d’orchestra. Il tutto col beneplacito del compagno in canottiera che in ferie allestisce il Festival dell’Unità, per spellarsi le mani callose sere dopo ad applaudire il sindaco democraticamente in maniche di camicia che sorride fraternamente ai compagni (solo di Ferrara, quelli di Argenta ultimamente non vengono perché sono depressi e quelli di Filo prendono gli ansiolitici). Gran cosa la democrazia! Darwin alle Galapagos stava quasi per trovarla in Natura se, finito con le iguana, fosse passato ai camaleonti.
Paolo Giardini
Progetto per Ferrara