



di Tommaso Mantovani
In questi giorni alcuni giornali di area Pdl hanno purtroppo insinuato che il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo in Emilia-Romagna abbia tentato di ricevere i rimborsi elettorali per le ultime regionali. Come candidato a consigliere della lista provinciale di Ferrara, chiedo un piccolo spazio per ribadire che è esattamente il contrario. L’errore (voluto?) può essere nato dal fatto che prima delle elezioni il Movimento ha dovuto presentare la propria richiesta formale alla Camera, dal momento che una parte di noi proponeva di utilizzare gli eventuali rimborsi a scopi benefici, temendo che, se avessimo rinunciato subito, i soldi sarebbero andati ai partiti vincenti.
Appurato che i soldi rifiutati rimangono al Tesoro, quindi allo Stato italiano, si è deciso definitivamente di rinunciare ai 193.000 euro che ci sarebbero spettati per il primo anno. Infatti, secondo una legge che ha aggirato il referendum contro il finanziamento pubblico ai partiti, ad ogni gruppo che ottiene almeno un consigliere viene erogato 1 euro per ogni voto avuto, ogni anno della legislatura!
Noi, con il 6-7 % di percentuale, avevamo diritto a una cifra che, dopo 5 anni, sarebbe arrivata a poco meno di 1 milione di euro…Ma non li vogliamo, perché siamo convinti che la politica non debba essere business, tantomeno nei momenti di crisi. Lascio invece immaginare la quantità di denaro pubblico che intascano i partiti con percentuali più alte… Forse al Pdl prude la nostra affermazione di principio, per cui ci attacca con falsità e cerca di rispondere goffamente con la proposta, ridicola, di un taglio del 5% delle indennità dei parlamentari, che equivale a meno dell’1% di quello che prendono effettivamente…
Tommaso Mantovani, consigliere circoscrizione Ppf-Mov5Stelle