



Sempre più frequentemente sui quotidiani locali appaiono articoli allarmati per la chiusura di aziende manifatturiere grandi e piccole in questa provincia.
E’ sufficiente che chiuda un laboratorio di maglieria con il conseguente licenziamento di una ventina di dipendenti, perché si leggano interventi accorati; è però passato completamente sotto silenzio la chiusura alla fine del 2008 di due storici Hotel, il De La Ville di fronte alla stazione e il Nord Ovest.
Anche in questo caso è cessata l’attività di due aziende di servizi, non solo senza che ne sia stata data neppure la notizia, ma senza che nessuno abbia avuto l’ardire di commentarla.
Non vorrei che si trattasse di un primo inquietante segnale della difficoltà in cui (al contrario di quanto hanno sempre affermato i bollettini ufficiali) si dibatte da anni l’intero settore dell’ospitalità cittadina, diventata ipertrofica rispetto ad una domanda che sconta, non solo la crisi degli ultimi 6 mesi, ma l’abbandono in cui è stata lasciata da anni, da parte di tutti coloro che avrebbero dovuto promuoverla e sostenerla (insieme all’intera offerta turistica della città), non per fare un piacere agli albergatori, ma in coerenza con il fatto che Ferrara si è sempre autodefinita “orgogliosamente” Città d’Arte (o no?) e conseguentemente città ospitale.
A Ferrara sembra però che, (forse perchè la partita incomincia a scottare), nessuno voglia più occuparsi di Turismo, anche se sicuramente rimane uno dei pochi settori industriali (perché di industria si tratta, anche se di servizi) con possibilità di affermazione in ambito internazionale, in quanto difficilmente de- localizzabile. Per spiegarmi: voglio dire: ” Se delle maglie le posso confezionare in Romania, le Delizie Estensi non posso di certo spostarle”
Se in ambito nazionale il turismo vale il 10-11% del P.I.L. non credo che in ambito locale valga meno, visto come procede il resto dell’economia “locale”.
Ne consegue che almeno un intervento su dieci degli Amministratori ai vari livelli, dovrebbe affrontarne le criticità. Il sito web sul Turismo istituito dalla Camera di Commercio e dalla Provincia di Ferrara, fin dall’estate scorsa (il famoso www.ferraraforum.com) ha registrato in questi mesi solo gli interventi di non più di una dozzina di operatori, con il silenzio totale delle istituzioni, degli esperti, e dei sindacati di categoria. Qualcuno è stato informato e crede davvero che il calendario da tavolo con le foto del calciatore Luca Toni, (nato a Pavullo nel Frignano il quale da due anni gioca nel Bayer di Monaco), ripreso mentre mangia piadine o tortellini o fa il bagnino o il videoclip nel quale fa gli auguri di Buon Anno in un tedesco peggiore di quello un Gastarbeiter turco analfabeta, possano incrementare davvero il numero dei turisti, non dico tedeschi, ma anche solo Bavaresi, verso l’Emilia Romagna? (http://lucatoni.aptservizi.com/video.php).
Eppure queste iniziative partorita dall’APT Regionale, vengono vendute all’opinione pubblica come idee geniali , senza però mai precisarne il costo e/o il ritorno previsto. Fino a quanto chiunque potrà alzarsi una mattina e buttare al vento i soldi pubblici senza che nessuno protesti, o richieda un momento successivo di verifica dell’efficacia dell’iniziative promo-pubblicitarie intraprese, il Turismo di questa Regione e quindi, di questa Provincia e di questa città, continueranno a perdere colpi e a penalizzare la nostra economia e i suoi livelli occupazionali. Per favore “Sindacati di Categoria” se ci siete, battete un colpo e fate conoscere agli operatori di città che stanno per chiudere la loro attività ricettiva (come è già avvenuto in passato sui Lidi Ferraresi) cosa ne pensate e sulla base di quali considerazioni e/o informazioni, tacendo acconsentite che tutto proceda in questo modo.
Rimango in attesa.
Arch Lanfranco Viola
Titolare dell’Hotel Ripagrande di Ferrara