



di Paolo Giardini
giovedì 28 Maggio sono state pubblicate le risposte dei dieci aspiranti sindaci ai cinque quesiti posti dalla Nuova Ferrara, offrendo ai ferraresi un ottimo servizio: la comodità di comparare fra loro i dieci “aspiranti” nello spazio di una pagina al solo costo di leggerla tutta. Leggendo, però si ricava l’impressione che ci siano otto “aspiranti sindaci” insieme a due che si sentono “sindaci” in servizio permanente effettivo.
I due “sindaci” appaiono tali esprimendosi con tempi verbali al presente indicativo in prima persona (l’asilo lo apro…) o al futuro semplice (le telecamere le accenderò…, farò tutto quanto…), invece gli otto “aspiranti”, rimanendo educatamente nel ruolo, hanno scelto toni neutri, con tempi verbali al condizionale o al futuro semplice in terza persona (non avrei problemi…, un asilo va costruito altrove…, mi auguro che.., non bisogna…, ritengo che…, lo aprirei…, si dovrà…). Chi sono i due grotteschi “sindaci”? Modica e Tagliani. Il primo è un ragazzo, gli si può (forse) perdonare l’inelegante supponenza. Il secondo è un cinquantenne, non ha attenuanti. Usa addirittura il presente indicativo al posto del futuro o del condizionale (l’asilo lo apro quando saranno esclusi i rischi per la salute..). Da un avvocato ci si aspetterebbe di meglio, a meno che il personaggio non stia studiando da prepotente per compensare la mancanza di prestanza fisica. Dobbiamo già cominciare a rimpiangere Sateriale prima ancora che se ne vada?
Paolo Giardini
Progetto per Ferrara