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16 Feb, 2013

PD, Comune e sindacati corresponsabili dei tagli Basell

Inserito da: PpF In: Economia, sviluppo, lavoro

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di Valentino Tavolazzi*

Il taglio ai posti di lavoro al centro Natta è deciso da mesi e la crisi del petrolchimico su cui si abbatte è nota da anni. Lo sanno i sindacati, il Comune, il Pd, che dieci anni fa hanno regalato la turbogas a Eni, quando pezzi di chimica nazionale già rotolavano a terra. In questi giorni assistiamo a patetici spot elettorali del sindaco Tagliani, di Bratti del Pd e di qualche sindacalista, da sempre impegnati nel ruolo delle tre scimmiette (non parlo, non vedo, non sento). Tutti tentano di allontanare da sé la corresponsabilità dello smantellamento del petrolchimico, reso possibile dal deserto di iniziativa politica e sindacale lasciato da una classe dirigente apatica ed incompetente.

Solo oggi ci si risveglia “davanti al bivio se proseguire con le vecchie strategie oppure riconvertirsi a nuovi sistemi produttivi (green economy)”. Oggi si chiede al governo “una nuova politica industriale nel settore chimico” e ci si accorge che Ferrara non è sito di interesse nazionale come i petrolchimici di Mantova e Marghera. Solo adesso si chiedono investimenti a Eni, dopo averla omaggiata con la turbogas in cambio del nulla. Il Pd, che da decenni amministra Ferrara, è il principale responsabile del declino e dello smantellamento del petrolchimico. Il vuoto di idee sullo sviluppo della città e la sua “subalternità” politica alle aziende, che non ha mai condizionato, lo hanno indotto ad ingannare dipendenti e cittadini con accordi di programma sfavorevoli, carta straccia recante impegni fasulli su bonifiche, occupazione, energia a basso costo. Per anni Pd e sindacati hanno promesso sviluppo ed occupazione in cambio della Turbogas e del suo carico inquinante. Un fallimento totale, che avevamo previsto e denunciato, e che nel 2007 migliaia di cittadini avevano segnalato alle istituzioni con un referendum autogestito.

 

Intanto i licenziamenti continuano, poiché nessuno tra chi ha governato la città e neppure il sindacato, si è mai preoccupato della capacità delle aziende del petrolchimico  di riqualificarsi, di ristrutturare la propria filiera, di fare nuovi investimenti nella chimica fine, nella green economy, nella chimica vegetale, nelle biotecnologie e nelle nanotecnologie, nei nuovi prodotti per l’auto e l’edilizia, nella chimica ad alto valore aggiunto, nel vantaggio intellettuale italiano ancora esistente. Oggi tutti urlano e puntano il dito come se non sapessero che da anni il petrolchimico non crea posti di lavoro, anzi li distrugge. Oggi l’iniziativa del Pd si riduce alla tardiva quanto surreale presentazione in consiglio di un ordine del giorno con procedura di urgenza a firma di Simone Merli.

 

Ppf ha ripetutamente segnalato la crisi del ciclo del cloro di Marghera, le difficoltà del gruppoLyondellBasell, il costo elevato dell’energia prodotta dalla turbogas, le difficoltà di Yara legate al costo del gas. Abbiamo preteso consigli straordinari sul tema e presentato risoluzioni, sempre respinte dal Pd che negava la crisi ed esigeva il silenzio. Tagliani minimizzava così: «La dirigenza ci ha detto che gli auspici sono positivi…e per quanto riguarda gli eventuali contraccolpi delle difficoltà di Porto Margherai problemi sono stati minimizzati.». Su Basell spargeva ottimismo a piene mani: «I bilanci di Basell italiana registrano utili consistenti al punto che la società si dice pronta a sostenere i costi anche per la bonifica sulla faglia semiconfinata». Intanto gli regalava il piano particolareggiato e un noto cronista scriveva: “Tagliani ha garantito il proprio interessamento perchè il dossier autorizzativo possa approdare il prima possibile in Consiglio.” Su Yara il sindaco informava che, nonostante l’elevato costo del gas (5 miliardi di mc l’anno), la situazione produttiva dell’azienda era in fase di crescita.

 

Dal 2009, in solitudine, tentiamo di far emergere la grave crisi del Petrolchimico, un patrimonio economico, occupazionale e professionale della città, e di affermare che non può esservi scelta tra salute e lavoro, bandiera adesso sventolata anche da un sindacato finora subalterno alle aziende. Da sempre sosteniamo che l’inquinamento produce disoccupati, così come la ristrutturazione della chimica, lo sfruttamento di manodopera irregolare ed il mancato risanamento del sito. Per contro la tutela dell’ambiente e l’innovazione generano occupazione, stimolano nuove tecnologie e processi produttivi, coinvolgendo scuola ed università e formando nuove professionalità.

 

Abbiamo chiesto al Comune di incentivare nuovi insediamenti produttivi, prioritariamente medie e piccole imprese a basso impatto ambientale e a basso consumo energetico, applicando tasse e tariffe ridotte, concedendo terreni edificabili ed opere di urbanizzazione a costi simbolici. Ma nulla è stato fatto, al contrario l’insensata politica economica del Comune e le scelte sbagliate del sindacato hanno favorito la crisi attuale. La turbogas è l’esempio principe di incentivazione all’abbandono della chimica e di sottrazione di capitali alla ristrutturazione degli impianti in nome del profitto drogato. Occorreva fare leva sull’enorme patrimonio professionale esistente, sulla rara concentrazione di utilities (energia, vapore, gas, servizi generali) e sugli eccellenti collegamenti viari, ferroviari e via acqua. Occorreva inventare un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Da anni affermiamo che la situazione del Petrolchimico ha valenza regionale e nazionale, che servono investimenti e progettualità di ampio respiro per salvaguardare competenze e occupazione, per avviare le bonifiche, integrare lo stabilimento con l’indotto industriale ferrarese,  garantire sicurezza nel lavoro e tutela ambientale.

 

Gli annunci elettorali di oggi e le passerelle dei convegni nazionali arrivano tardi, quando le multinazionali hanno già fatto le loro scelte, mentre dal Pd, dagli enti locali e dai sindacati arrivava il nulla. Così le aziende, dopo aver inquinato il sito ed ottenuto turbogas e valorizzazione dei terreni, ora se ne vanno senza pagare il disturbo.

*Consigliere comunale 

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  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

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