



di Paolo Giardini
Se la Medicina rispondesse a precise regole deterministiche, nei bugiardini dei farmaci non ci sarebbero scritte tipo: “Sono possibili i seguenti effetti indesiderati: … ” seguite da liste di guai. Perché in realtà le complessità metaboliche non permettono di riconoscere generalizzati rapporti di causalità se non per evidenze statistiche. La Medicina è scienza empirica. In soldoni vuol dire che ricorrendo ai medici il massimo che possiamo ottenere non è la formulazione di diagnosi esatte, ma solo che le diagnosi siano accurate con elevati gradi di probabilità. Che poi ci piaccia da morire (a volte letteralmente ..) avere piena fiducia nel luminare X o, peggio ancora, credere ai passaparola, è un’altra questione. La stessa, forse, che suggerisce ai medici di non esporre nelle loro sale d’aspetto avvisi di questo tenore: “Caro cliente, sappi che ci sono malattie che né io né i miei colleghi possiamo guarire: sono quelle “cronico-degenerative”, per le quali fino ad ora sono proponibili terapie di sostegno ma non risolutive”.
Che fa il paio con la mancata ostentazione nei reparti ospedalieri di indicazioni riportanti affidabili percentuali di successo nel loro lavoro e delle loro equipe. Eppure non sarebbero informazioni superflue per quei disgraziati che se ne venissero a conoscenza entrando in ospedale deciderebbero sicuramente di rivolgersi altrove! Non è una carenza omertosa questa mancata trasparenza, trattandosi di informazioni d’importanza essenziale sui servizi pubblici?
Comunque, in deroga all’occultante prassi, sembra essere sfuggita nella conferenza tenuta in castello il 28 Giugno, “Il 118 al servizio del cittadino”, l’informazione che la percentuale ferrarese di successo del 118 nei codici rossi è arrivata al 95%, mentre prima era inferiore al 70%. Alt! Fermi tutti! Mettiamo subito in galera quei responsabili che permettendo carenze organizzative hanno determinato un 30% di esiti infausti su almeno un paio di migliaia di codici rossi annui? E il presunto 95% attuale, come cambierà una volta che il Pronto soccorso di Cona sarà in funzione con la sua pressapochistica viabilità? Se l’intelligence avvisasse che Al Qaeda infiltratasi nella grande distribuzione alimentare ha avvelenato col Sarin venti confezioni di un prodotto sconosciuto, non ci sarebbe un dispiegamento di risorse colossale per evitare venti decessi? E allora perché non c’è la spasmodica esigenza di incrementare il 95% al 96%? E perché non si relaziona ai cittadini che pagano il servizio i perché e i percome di questi limiti? Venti morti sistematici in più da codice rosso scadente valgono niente in confronto a venti morti una tantum per terrorismo?
Cari responsabili della sanità pubblica, siete credibili come l’oroscopo.
Paolo Giardini