



Un malriuscito intervento chirurgico, incautamente subito dal sottoscritto al S. Anna, ha scelto il luogo delle vacanze per far venire i nodi al pettine (Murphy non perdona), imponendo un anticonformismo vacanziero con ambulanza, ospedale in zona, ricovero e altri fuori programma, da cui è emersa però un’interessante sorpresa. La nuova degenza e replica dell’intervento è stata, ovviamente, un déjà vu della prima esperienza del S. Anna, salvo l’inaspettata osservazione che i medici specialisti di quel reparto esercitano pure le competenze di un’altra diversa specializzazione, ciascuno riunendo in sé, guarda caso, le specializzazioni dei due professionisti ferraresi ai quali mi aveva in precedenza indirizzato il medico di base per appurare i miei guai post operatori.
In buona sostanza, in quel reparto i dottori dalla doppia specializzazione (forse è più giusto dire una specializzazione e mezza, essendo la seconda limitata all’ambito di pertinenza della prima) hanno una marcia in più rispetto ai colleghi strettamente monotematici, godendo di maggior autonomia, sicurezza di diagnosi e rapidità esecutiva. Comunque, se il loro ambizioso primario, ignorando inutili steccati ha potuto imporre al reparto un faticoso salto di qualità, che presumibilmente farà scuola, è grazie all’attuale disponibilità di strumentazione elettronica diagnostica necessaria a far eseguire ai collaboratori quei compiti richiesti in più.
Mi soffermo su questo episodio non per reclamizzare ospedali, ma perché si tratta di un buon esempio pratico da imitare su come affrontare responsabilmente la realtà, quando questa è intesa sulla base di quanto è possibile fare oggi, e non valutata per stereotipate abitudini.
Ci sono analogie applicative nella vita civile? Direi proprio di si. Eccone alcune:
Se gli addetti agli Assessorati ai Lavori Pubblici delle città usassero i GeoRadar (sapendoli usare) con l’abitudine con cui usano i telefonini, i lavori pubblici sarebbero predisposti ed eseguiti molto più consapevolmente, costerebbero sensibilmente meno, si integrerebbero fra loro contrariamente a quanto succede, perché gli invisibili grovigli, incongruità e problemacci sotterranei sarebbero visibili ben prima di apparire come sorprese all’apertura degli scavi lungo le strade.
Se i Vigili Urbani fossero accessoriati di GPS dedicati, nel loro gironzolare in coppia lungo le strade, invece di lasciare a riposo la vista per tutto quanto non è auto in divieto di sosta o insegne tassabili, potrebbero memorizzare le coordinate in cui sono presenti luoghi degradati abitati, perdite d’acqua, accumuli di sporcizia o rifiuti speciali, buche su asfalto e marciapiedi, lampade spente, segnaletica inefficiente, presenze equivoche, e tanto altro ancora. Alla sera potrebbero scaricare i dati raccolti suddivisi per settore, ottenendo in tempo reale una mappa cittadina evidenziante i tanti punti bisognosi di attenzione abbandonati a loro stessi.
Se tutti i sensi di marcia delle strade urbane fossero stabilmente dotati di sensori di traffico, il flusso veicolare e le sue variabilità diverrebbe un insieme di parametri idonei all’inserzione in modelli a calcolatore per valutare le possibili soluzioni di gestione (sapendo usare i modelli, non le fantasie farneticanti…). E l’ipotesi di una segnaletica intelligente non sarebbe più un’utopia.
Concludendo, l’uso sapiente di nuovi strumenti alza notevolmente la qualità dei servizi. Però gli strumenti da soli non servono, come pure la preparazione degli addetti senza strumenti. Per ottenere l’insieme dei due requisiti occorre autorevolezza (come quella del succitato primario), non basta l’autorità del Potere, che sappiamo slegatissima da competenze e autorevolezze. Confido in “Progetto per Ferrara” e nel suo disegno di conquistare consensi proponendo novità significative. Ha tutto da guadagnare adottando metodi validi, privo com’è della necessità di raggiungere fuorvianti equilibri di Casta, quote rosa, spartizioni partitiche. Per questo nuovo soggetto politico il requisito di autorevolezza dovrebbe essere sottinteso, essendosi contrapposto all’Autorità che, s’è visto, non è obbligatoriamente guidata dalla ragione e dalle competenze.
Non appena sarà disponibile, il programma di “Progetto per Ferrara” sarà letto davvero con molto interesse.
Paolo Giardini
09 ottobre