



di Paolo Giardini
Il consigliere comunale Merli, capogruppo PD, forse non soddisfatto di precedenti lavori dei colleghi Portaluppi e Tafuro che pur hanno dato valenti prove sportive e intellettuali, da uomo d’azione e di pensiero è intervenuto personalmente. Al risultato delle sue fatiche ha sbrigativamente dato titolo: “Considerazioni sulla vicenda neve”, non appesantendolo con l’implicito prefisso di tutte le lettere dei consiglieri PD, sennò il titolo integrale: “Problemi derivanti dal consigliere Tavolazzi e le considerazioni sulla vicenda neve” sarebbe risultato meno incisivo.
Il suo testo è di natura kulturale. D’intento propedeutico, e probabilmente anticipatore di una linea di condotta maieutica, trae spunto da un recente episodio di breve durata e forte intensità che, trasformando le strade in lande polari, ha procurato disagi alla viabilità. Merli, acutamente considera che la nevicata ha coinvolto un’area più ampia dell’area comunale, rivelandosi di entità geografica interregionale e internazionale, spostando l’ambito speculativo. Ciò impone il passaggio dal piano dell’immanenza a quello della trascendenza (cercando di non superare però la linea di demarcazione della semiotica strutturale come desidera Tafuro). Ragion per cui la fermezza portaluppiana di stretto abbraccio ad Hera deve essere conservata se si vuol continuare a godere dei benefici del “piano neve” degli ultimi dieci anni non nevosi, per non parlare delle stagioni non invernali. Tale consapevolezza porta il Merli a raggiungere risultati inediti, mostrando che il ruolo di consigliere ormai gli è stretto. Quando, genialmente, suggerisce un altro contratto pluriennale con Hera, migliorativo rispetto a quello pluriennale attuale che per soli 200.000 euro all’anno ha finora garantito la generica disponibilità di Hera ad intervenire in caso di neve, per poi pagarle le spese a piè di lista degli interventi eventualmente effettuati, non si può non apprezzare che il super gonzigliere Merli ci porta a comprendere che è l’ambito d’incertezza di quel “eventualmente” che va eliminato per risolvere i problemi, spendendo un robusto multiplo di quei 200.000 euro ma consentendo a tutti di vivere anni contrattuali felici. La tranquillità non ha prezzo. Orbene, questa limpida gonziderazione della realtà dei fatti cozza in Consiglio Comunale con la proterva pretesa dell’opposizione di mettere chiassosamente in discussione equilibri consolidati. Il gonzigliere Merli è così costretto a denunciare che ancora una volta “il solito Consigliere Tavolazzi, con la solita sicumera, racconta a suo modo l’esito della Commissione consigliare fornendo ai lettori non poche false informazioni.”
Il perfido Tavolazzi dice che non c’è un “piano neve”, mentre c’è, eccome, gli ultimi dieci anni lo testimoniano, tanto più che i tecnici del Comune, presenti in Commissione, hanno corretto l’ingenua asserzione dei tecnici Hera sull’assenza di un piano neve spiegando che esiste invece un “canovaccio degli interventi”! Non basta? Il canovaccio è meglio di un piano, lo sanno tutti.
Tavolazzi denuncia pure il mancato impiego dei mezzi domenica 20 dicembre, come se il fatto che lui o altri non li abbiano visti fosse una prova, dimenticando che la prova vera e inconfutabile è solo un documento emesso da Hera.
Non se ne può più di questo semplice consigliere Tavolazzi che non perde l’occasione per ribadire che al governo della città ci sono degli incapaci!
Per fortuna in Consiglio Comunale ci sono altri capaci gonziglieri fermi sostenitori di Hera, Merli, e il sindaco! Non abbiamo dubbi che terranno duro. Le loro qualità comprendono la duttilità e la durezza della ghisa sferoidale.
Giardini Paolo