



Report Consiglio del 14-09-2009 Circoscrizione 3
di Tommaso Mantovani
Pubblicato da estense.com
Ieri, lunedì 14 settembre, dalle 18,30 alle 21,30 si è tenuto il consiglio della circoscrizione 3 (nord, nord-ovest). All’ordine del giorno era il parere della circoscrizione sulla delibera che il comune dovrà esprimere sul cosiddetto “piano casa” di Berlusconi. Ossia: il “piano casa” varato dal governo in aprile, deve essere recepito dalle regioni entro 90 giorni, previa trasmissione per ulteriori (piccole) modifiche alle province ed ai comuni. L’Emilia-Romagna ha emesso come recepimento la L.R. 06/09 del 6 luglio scorso, per cui il comune di Ferrara deve deliberare in merito entro il 19 settembre.
La bozza della delibera è stata esposta oggi dall’architetto Tumiati, che ne ha illustrato una sintesi alla circoscrizione 3. Grosso modo, si tratta di varare un piano edilizio che prevede il permesso, in deroga alle disposizioni vigenti, di ampliare le case abitabili dal 20 al 35%, a seconda che si preveda o meno nell’ampliamento un adeguamento alle norme antisismiche e di risparmio energetico. Sono interessate le case che al 31 marzo 2009 risultavano in regola con i certificati di abitabilità, purché abbiano un ingresso privato. Sono perciò esclusi i condomini e gli edifici che richiederebbero un cambio di destinazione d’uso. Una ulteriore possibilità di costruire in deroga alle normative locali consiste nel permesso di costruire una casa in cambio della demolizione di un’altra (grande il doppio) già presente in una zona vincolata; oppure di sanare gli abusi pregressi, sottraendo per punizione la loro cubatura dall’ampliamento. E’ un condono legalizzato?
E’ immaginabile che saranno molti i progetti, da presentare entro il 31 dicembre 2010, che daranno un nuovo impulso all’edilizia cittadina. Di qui le perplessità. Se a Ferrara sono 3400 le case nuove invendute e forse 10000 le case lasciate vuote e sfitte, è davvero necessario dare il via libera a questa pioggia di nuove piccole cementificazioni? Le uniche aree vincolate saranno le zone golenali e di paleoalveo, insieme ad un paio di aree umide o di interesse agrario-culturale.
A questo proposito, è risultato sconcertante come il comune non abbia tenuto conto del parere dell’UNESCO che nel 1999 avrebbe voluto vincolare diverse zone agricole perché di interesse paesaggistico. La delibera le ha cancellate e, invece di tutelarle, ha dato il via libera al “piano casa” sulle stesse…
Pur nella ristrettezza dei tempi, Progetto per Ferrara ha presentato una risoluzione che chiede che nel piano si vincolino le aree a forte inquinamento industriale, dove è accertato che vi sia la presenza di sostanze inquinanti nel terreno o nelle falde, finché non ne sia completata la bonifica (es.via del Lavoro, quadrante est, diverse zone di Pontelagoscuro). Gli interventi edilizi in tali aree libererebbero infatti quelle sostanze tossiche che hanno già forse dato a Ferrara il triste primato di città emiliana con il maggior numero di tumori. Va infatti sottolineato che legge regionale con il Titolo III prevede la possibilità che i comuni possano caratterizzare a seconda delle proprie problematiche il piano edilizio da recepire.
La risoluzione è passata, con 9 voti favorevoli e 9 astenuti. Per cui tutti i consiglieri si sono poi astenuti sulla delibera, che dovrà essere ora discussa in consiglio comunale, magari recependo alcune modifiche, come il vincolo delle zone da bonificare e delle aree ritenute dall’Unesco di interesse paesaggistico-culturale…
Tommaso Mantovani
consigliere della circoscrizione 3
Progetto per Ferrara