19 Lug, 2010
POC frettoloso, incoerente, pavido, non sostenibile
Inserito da: PpF In: Ambiente e salute|Politica|Urbanistica




di Valentino Tavolazzi
Il documento degli obbiettivi del primo POC (Piano operativo comunale), che la maggioranza vuole frettolosamente approvare lunedì in consiglio comunale, è lacunoso ed incoerente, pavido ed insostenibile. I tempi concessi ai gruppi consiliari per apportare contributi sono stati troppo corti. Le stesse organizzazioni imprenditoriali lamentano che “stante le complessità e l’innovazione degli argomenti trattati, i pochi giorni concessi per la valutazione del documento sono ritenuti insufficienti per una analisi approfondita e poco in linea con gli obiettivi di comunicazione delle scelte del piano e di consultazione espressamente previste dalla legge regionale 20/2000”. L’eccessiva fretta di Tagliani a chiudere la partita è dimostrata dal fatto che la stessa giunta presenterà lunedì in consiglio un maxi emendamento al proprio documento, che la commissione deputata a farlo non ha potuto esaminare. Dunque Ppf chiede che il confronto sul POC possa proseguire, con l’impegno di chiudere l’istruttoria entro la fine di settembre, senza che ciò possa dilatare i tempi complessivi per il bando, la selezione delle proposte e l’adozione.
Nel merito, già con gli obiettivi del primo POC, il consiglio comunale decide quanto si costruirà nei prossimi cinque anni, la ripartizione dei diritti edificatori per la perequazione urbanistica, i diritti acquisiti con la realizzazione di opere pubbliche. Più alti saranno i diritti concessi, più vantaggi avranno i costruttori, meno benefici riceverà la collettività. La giunta ha elevato tali diritti tra la prima e la seconda proposta, accogliendo le richieste delle categorie.
Appare eccessiva la scelta indicata nel POC di costruire altri 2 mila nuovi alloggi (oltre ai 1151 già convenzionati e non attuati ed ai 800/900 nuovi alloggi diretti regolati dal RUE). Essa è incoerente sia rispetto alle analisi del fabbisogno contenute nel quadro conoscitivo, peraltro parziale ed insufficiente, sia in relazione al numero di alloggi nuovi invenduti (dato non indicato nel quadro conoscitivo, ma stimabile in 3 mila unità) ed al patrimonio edilizio residenziale non utilizzato, che lo stesso Comune stima in 9 mila unità. Insomma, se non decidessimo nulla, arriverebbero comunque sul mercato 2 mila nuovi alloggi già convenzionati e per iniziativa diretta, in presenza di una disponibilità attuale inutilizzata pari a circa 12 mila abitazioni. A questi Tagliani vorrebbe aggiungere con il POC altri 2 mila nuovi alloggi, tra i quali spiccano i 170 “da realizzarsi nell’ambito degli interventi per il riutilizzo dell’attuale Ospedale Sant’Anna”, alla faccia del percorso di urbanistica partecipata per decidere l’uso di quell’area, sventolato da sindaco, Pd e maggioranza nel consiglio straordinario voluto dall’opposizione, che ha affrontato l’argomento.
In tale contesto appare folle consumare ed impermeabilizzare nuovo territorio, per cementificare ancora. Le stesse categorie economiche, ascoltate nei giorni scorsi in commissione, per voce di Mirco Dondi presidente della Lega delle cooperative, hanno affermato che “veniamo da un ciclo espansivo delle costruzioni che ha prodotto anche danni”. Del resto anche il PTR regionale sentenzia: “Negli ultimi 30 anni l’espansione del territorio urbanizzato ha condotto alla “nascita” di un’altra regione: a sostanziale parità di popolazione, il costruito è praticamente raddoppiato. Nel solo periodo che va dal 1994 al 2003 il territorio occupato dagli insediamenti residenziali, produttivi o commerciali è passato da 123.459 a 187.740 ettari, arrivando ad occupare l’8,49% del totale della superficie regionale….la dinamica di crescita proiettata nei prossimi 10-15 anni ci potrebbe portare a raggiungere e superare il 15% dell’occupazione del suolo. Già ora si stima che con le aree urbanizzabili già classificate dai piani regolatori comunali e non ancora utilizzate si raggiunga il 10% del territorio regionale.“ Vogliamo continuare su questa strada o abbiamo il coraggio di puntare tutto sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente?
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf/M5S