23 Lug, 2010
POC, PpF/M5S valuta ricorso al TAR
Inserito da: PpF In: Iniziative e organizzazione|Urbanistica




di Valentino Tavolazzi
Ringrazio l’assessora Fusari per la cortese e sollecita risposta.
Riguardo al rapporto POC-RUE, ribadiamo che il PSC, art. 7 delle Norme Tecniche di Attuazione, e non la legge, prescrive che i diritti edificatori delle aree comprese nei Comparti Perequativi di Attuazione, siano definiti dal POC in conformità con le Classi omogenee dei Suoli individuate dal PSC e secondo i criteri definiti nel RUE, strumento urbanistico quest’ultimo, non ancora approvato né adottato dal Consiglio comunale. Difficile sostenere che, in assenza di tali criteri, si possa decidere i diritti edificatori (come fa la delibera in oggetto), senza entrare in collisione con la norma del PSC.
In merito alla valutazione di impatto ambientale, per noi obbligatoria fin dai primi passi del POC, segnalo che il Documento degli Obiettivi è la parte più nobile del Piano Operativo Comunale. Esso definisce il dimensionamento del Piano, gli obbiettivi strategici, i criteri di selezione delle proposte, i diritti edificatori, i diritti compensativi. In altri termini costituisce la polpa del Piano. Se la Valsat (Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale) è cogente per il POC, come ammette la stessa assessora Fusari, non è chiaro come possa non esserlo per il “pezzo” nobile del piano, artatamente approvato separatamente dal resto. Con questa logica si potrebbe assemblare un piano a pezzi, approvando ciascuna parte singolarmente, separata dal tutto, poi sottoporre a Valsat il prodotto finale. Ma così facendo POC e Valsat non costituirebbero un “processo” formativo che fin dall’inizio pone gli obiettivi di sostenibilità ambientale fra gli obiettivi di piano ed orienta le scelte del POC, come stabilisce la legge, in funzione della sostenibilità ambientale delle trasformazioni territoriali. Ricordo infine all’assessora Fusari che il PSC rimanda alla futura Valsat del POC (mai avviata) per il monitoraggio. Nemmeno questo è stato fatto.
Riguardo alle presunte, attribuitemi, dichiarazioni non corrette, che creerebbero confusione (giudizio-rumore di fondo, di cui il Pd avvolge qualsiasi critica alle sue decisioni), sarei più cauto, se fossi l’assessora Fusari. Le sue interpretazioni potrebbero non coincidere con quelle del Tribunale Amministrativo, che stiamo valutando di coinvolgere.
Infine i motivi, per i quali Ppf/M5S reputa la delibera non regolare, li avremmo esposti volentieri in consiglio comunale (in commissione non erano ancora a fuoco), se non avessimo dovuto abbandonare l’aula, insieme a tutti i gruppi di opposizione presenti (ma anche il Prc/Pdci ha parlato di scorrettezza), per difendere il diritto di prosecuzione del confronto sulla delibera anche venerdì 23.7, così come aveva stabilito la conferenza dei capigruppo. Diritto negato, con conseguente vulnus per la democrazia dell’istituzione Consiglio Comunale, dal Presidente, dal Pd, Idv ed alleati, dal sindaco Tagliani.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf/M5S