



L’assessore Roberto Polastri sfugge nuovamente al merito ed inventa.
Dalla sua breve replica si deduce che i derivati Dexia sono davvero un problema (non generavano utili?), che addirittura gli avrei procurato io.
Ho già spiegato a Polastri che non sono mai entrato in contatto con i derivati Dexia di Ivan Ricci. Ne è prova la data dell’operazione, posteriore di un mese e mezzo alla revoca del mio contratto con il Comune. L’assessore ne è al corrente, ma privo di altri argomenti ci prova, anche se carta canta!
Nel merito Polastri tranquillizza i cittadini, poiché a suo dire la perdita generata dai derivati Dexia non riguarderebbe il primo semestre del 2009. Segnalo all’assessore che di semestri nell’anno in corso ce ne sono due, ed il bilancio 2009 del Comune deve tener conto di entrambi. Ma riguardo al secondo Polastri tace.
Infine non occorrono doti divinatorie, ma solo la competenza che un assessore al bilancio dovrebbe garantire di default, per rendersi conto che il trend dei tassi di riferimento dell’operazione Dexia, rappresenta una minaccia grave per il Comune. Mentre Polastri scriveva la sua replica, l’euribor diminuiva nuovamente passando da 2,765% di venerdì a 2,716% di oggi.
Il contratto dice che nel 2009 il Comune perderà se il tasso di riferimento sarà inferiore a 2,85%. Nel 2010 se sarà inferiore a 4,24%.
Ebbene Polastri può legittimamente sperare che alla fine del 2009 l’euribor raggiunga l’agognato 4,24%, ma in cuor suo sa che ciò non accadrà. Dunque per il 2010 il disastro è annunciato e, con i tassi attuali, si aggira attorno al mezzo milione di euro.
Di cosa può gioire allora Polastri? Forse del fatto che, a causa delle elezioni, non sarà lui a dover rimediare. Avendo tuttavia contribuito pesantemente al danno (carta canta, e dice che sua è la modifica a 4,24% del limite sotto al quale il Comune perderà nel 2010), dovrebbe sentire almeno la responsabilità di rinegoziare il contratto Dexia prima delle prossime elezioni.
Conoscendo la serietà di Polastri, sono certo che lo farà, ma con pesanti danni economici scaricati sui cittadini. E ciò non passerà inosservato.
Valentino Tavolazzi