



di Paolo Giardini
In una recente discussione si cercava d’individuare le ragioni che inducono un usciere comunale ferrarese, in ossequio ad una moda sorta da un paio di mesi negli Strati Alti della Cultura, a violare le sue meditative abitudini andando a sottoscrivere uno dei tanti appelli per il candidato Tagliani. Nella discussione si contrapponevano due tesi: la prima sosteneva che il motivo è uno solo; la seconda riteneva al contrario che le motivazioni potevano essere le più disparate, in ogni caso tantissime, fra le quali si potevano ipotizzare le seguenti come più probabili:
– ha una causa in corso, il suo avvocato è Tagliani;
– è un ex DS, ex PCI, in sezione dicono che questa volta il candidato si chiama Tagliani e bisogna firmare tutto quello che c’è da firmare;
– prima di iniziare a stabilire i turni di reperibilità domenicale, il suo superiore gli ha consigliato di andare a firmare ricordandogli che in certi casi andavano in trincea anche furieri e cucinieri;
– è un simpatizzante PD che andando a votare alle primarie ha dovuto pagare l’obolo e non vuole aver speso soldi per niente;
– è comparrocchiano di Tagliani, la familiarità col Sindaco non guasta mai;
– meno gente ha bisogno di recarsi in Comune e più lui sta tranquillo, quindi è favorevole alla vendita di tutto quello che è comunale ad Hera come promette Tagliani;
– ha avuto il posto grazie ad una raccomandazione dell’on. Cristofori e intende sdebitarsi sostenendo Tagliani, genero di Cristofori;
– è entusiasta di Tagliani perché è un bel uomo, dallo sguardo magnetico mentre con un sorriso sardonico dice: “io ci sto”;
– come tutti gli uscieri è poco fisionomista, fra tutti i candidati Tagliani è l’unico ad aver fatto 6 anni da vicesindaco e ha meno problemi a ricordarselo;
– gli va bene qualsiasi nome del candidato del partito al potere da 60 anni, presto andrà in pensione, ma ha un figlio disoccupato che come suo padre non vuol saperne di alzarsi alle cinque per andare a Bologna;
L’elenco comprende per par condicio anche il motivo sostenuto dalla prima tesi. Si invita il lettore ad individuarlo, invogliandolo con un aiutino: l’adesione di un usciere ha ragioni diverse da quelle dei mandarini che diligentemente redigono gli appelli. I mandarini senza protettori non saprebbero a che santo votarsi, tanto più che quelli ferraresi hanno perduto anche la capacità di cercarseli. L’usciere comunale, invece, ha il posto sicuro con qualsiasi sindaco di qualsiasi colore.
Per i lettori eventualmente ancora in difficoltà aggiungiamo un altro aiutino: leggano il titolo.
Paolo Giardini
Progetto per Ferrara