



di Valentino Tavolazzi
Dopo il ballottaggio non si sono viste analisi del voto. Forse non interessano a nessuno. Il Pd ha vinto le elezioni, quindi non vuole mostrare i limiti di una vittoria in calo rispetto al 2004 e al 1999. Il Pdl ha perso e tace.
Progetto per Ferrara ha poco da dire: nel settembre 2008 non esisteva, ha eletto un consigliere in Comune, come l’Idv e la somma Pdci-Prc, e due consiglieri nelle circoscrizioni 3 e 4. L’analisi potrebbe fermarsi qui, tuttavia propongo ai lettori alcune riflessioni sintetiche.
Tagliani è stato eletto con 39 mila voti su 114 mila cittadini aventi diritto.
Egli dunque si accinge a governare la città con il consenso di un terzo dei ferraresi. Due terzi non hanno votato per lui e probabilmente molti di essi vorrebbero scelte diverse da quelle contenute nel suo programma. Solo attuando una vera partecipazione per cinque anni, Tagliani potrà colmare questo gap.
Nel 2004 Sateriale, a parità di coalizione (i voti di Irene Bregola al secondo turno in teoria sono confluiti su Tagliani), aveva preso 49 mila voti.
Di certo nel 2009 l’astensione è stata maggiore (71 mila votanti su 114 mila iscritti al secondo turno, contro 95 mila su 116 mila nel 2004). Tuttavia Tagliani aveva preso 39 mila voti anche al primo turno, con 88 mila votanti. Dunque all’appello mancano 10 mila voti, persi dalla coalizione di centro sinistra, a fronte di 7 mila votanti in meno. Il risultato 2009 è ancor più negativo se comparato con quello di dieci anni prima (Sateriale prese 50 mila voti, su 98 mila votanti e 120 mila iscritti).
Le civiche hanno certamente eroso entrambi gli schieramenti, tuttavia Barbieri c’era anche nel 2004 (6 mila voti) e nel 2009 ha preso solo 2 mila voti in più.
Vediamo ora il centro destra. Giorgio Dragotto ha preso 30 mila voti. Nel 2004 le liste che lo hanno sostenuto (Lega compresa) avevano totalizzato 31 mila voti, dunque il centro destra sembra arretrare poco, sia pure in presenza di un’astensione in crescita. Ipotesi supportata anche dai risultati del ‘99, quando il centro destra prese 32 mila voti.
Tornando ai 10 mila voti in meno del centro sinistra, possiamo presumere che siano elettori di quell’area che non hanno votato Tagliani. Ma sono successe anche altre cosette nelle recenti elezioni: sono stati spazzati via i Verdi, Udc, La Destra, Laici Riformisti (radicali, socialisti), questi ultimi ancora vivi solo in forza dell’alleanza con il Pd. Una bella rivoluzione!
Con questo trend, per evitare la sconfitta nel 2014, Tagliani dovrà dedicarsi molto alla bici lasciatagli da Sateriale. Intanto le elezioni regionali sono alle porte.
Valentino Tavolazzi
Progetto per Ferrara