



Il rituale del consiglio comunale straordinario di oggi sulla querelle Cona/Sant’Anna, chiesto dalle opposizioni compatte con l’eccezione di PRC/Pdci che ha tergiversato a lungo con un atteggiamento possibilista, salvo poi defilarsi in ultimo con una posizione autonoma, si è consumato secondo un canovaccio stereotipato. Il sindaco ed il partito di maggioranza con i suoi alleati hanno ormai adottato uno schema difensivo standardizzato dal quale non si discostano, che come un disco rotto ripetono all’infinito scavando un solco dal quale non riescono ormai ad uscire, con un divario che diventa sempre più incolmabile, tra essi e i cittadini.
Lo schema consiste nel passare, senza soluzione di continuità, dalle accuse di sterili e demagogici attacchi senza proposte concrete operati dalle minoranze, ad un vittimistico atteggiamento di mancanza di dialogo.
La proposta di mantenere un piccolo ospedale in città con Pronto Soccorso, come in tutte le città dell’Emilia Romagna, fatta dalla minoranza non è nemmeno stata presa in considerazione.
Quindi da un lato si evoca il dialogo, dall’altro si rifiuta di ammettere gli errori del passato e si fugge di fronte alla presa di responsabilità per essi, premesse indispensabili per non parlarsi addosso. Quello del PD e alleati è un monologo ma è la loro idea di dialogo: è un colloquio con qualcuno che tace senza replicare ne criticare, eventualmente annuendo ogni tanto.
Sinceramente ci sfugge il ruolo di un Sindaco il cui lavoro sembra sia quello di portare avanti decisione prese da altri prima, come questa sciagurata del raddoppio (Cona 2) con chiusura del Sant’Anna. Decisione prese comunque mentre lui era vice sindaco o comunque consigliere regionale con importanti responsabilità in campo sanitario.
Potevamo capire Cona 1 anche se con fatica si poteva digerire la posizione geografica, francamente Cona 2 con chiusura del Sant’anna ci risulta totalmente indigesto. La proposta portata in consiglio inoltre permetteva il superamento del problema Università a Cona.
Il mantenimento di alcuni reparti e posti letto in città consentirebbe infatti il diverso utilizzo di locali già realizzati a Cona per i quali al momento attuale l’Università non ha i fondi disponibili per realizzarli ex novo.
Il muro di gomma attuato dal PD si completa con il tentativo di occultare la verità che noi di PPF/M5* abbiamo da tempo annunciato sulla stampa.
Ovvero che nell’area Sant’anna, in una parte di essa, in pieno centro storico, posizione appetibilie, si consumerà l’ennesima speculazione edilizia.
Si chiuderà un ospedale pubblico per lasciar posto a condomini, villette, cliniche private, negozi e uffici.
La nostra guerra senza quartiere contro queste scelte sciagurate che costringeranno i ferraresi a ore di auto o altri mezzi per recarsi in un luogo di cura, con perdita di ore di vita e abbassamento della qualità della stessa, con aumento del traffico e dell’inquinamento, è solo all’inizio. Ora come PPF/M5* porteremo il problema in Assemblea Regionale e contemporaneamente passeremo ad azioni di mobilitazione della popolazione
Angelo Storari