Territorio, infrastrutture
- Ferrara da troppi anni è sottoposta ad una massiccia speculazione edilizia. Interi quartieri, in parte ancora non abitati, sono stati costruiti in assenza di una effettiva domanda abitativa. E spesso senza dotarli dei più elementari servizi, quali asili, scuole, negozi, ambulatori..
- Ci batteremo per uno sviluppo urbanistico armonioso, rispettoso dell’ambiente e della salute, strettamente collegato alle effettive necessità di nuove costruzioni. Daremo priorità alle carenze infrastrutturali e nei servizi. Applicheremo il principio che il risparmio di territorio è un investimento.
- La ripresa della competitività economica di Ferrara passa anche attraverso la disponibilità di infrastrutture urbane adeguate e la realizzazione di una città più attraente, in cui si viva meglio, di contesti urbani stimolanti. Creeremo più qualità urbana, più accessibilità diffusa, più servizi alle persone, più efficienza interna e competitività esterna.
- Da anni sopportiamo costi rilevanti (economici e sociali) indotti dal protrarsi dell’abbandono in cui versano molte aree urbane (palazzo degli specchi, ex carcere in cisterna del follo, ex Agea, ex carcere, ex Mof, ..). Il riutilizzo delle aree dismesse, nell’ottica del riequilibrio delle funzioni di servizio, è uno dei temi centrali dell’urbanistica ferrarese. Dal governo o dall’opposizione ci batteremo per piegare le logiche del Psc a tali obiettivi.
- Proteggeremo il centro commerciale naturale (piazze e strade con i negozi in centro storico), compensando l’impatto negativo e la concorrenza dei troppi centri commerciali attorno alle mura. La rivitalizzazione del centro storico serve anche ai fini della creazione di nuovi posti di lavoro.
- Ci batteremo contro la costruzione dell’asta navigabile nel centro storico della città, una ferita profonda per il tessuto storico, un prezzo troppo elevato da pagare in nome del recupero delle sponde del canale, che tuttavia va perseguito con modalità meno invasive. Anche quest’opera, come Cona, come il Teatro Verdi e molte altre, è nata esclusivamente sull’onda di fondi regionali, che finora hanno foraggiato solo attività di progettazione pubblica e privata.
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