13 Mag, 2004
Promesse e cambiamento
Inserito da: PpF In: Ambiente e salute|Economia, sviluppo, lavoro|Mobilità|Politica|Sanità|Servizi pubblici|Turismo|Urbanistica




Non capita spesso di sentire un sindaco chiedere scusa agli elettori per gli errori commessi. Lo ha fatto pubblicamente Sateriale, nel corso del quinto ed ultimo bilancio di mandato. Un atto certamente non dovuto, forse un moto d’onestà, forse un cinico calcolo per far leva sui sentimenti dei ferraresi e guadagnarsi in un sol colpo comprensione e voti.
In ogni caso la prudenza adottata da Sateriale non consolerà quegli elettori di sinistra, che dopo aver abbracciato il “rinnovamento” nel 1999, appaiono oggi delusi da risultati lontani anni luce dal cambiamento promesso. Potrebbero aver smarrito la motivazione di fondo e non accontentarsi del fatto che Sateriale, nel primo mandato, abbia imparato (a spese dei cittadini) il mestiere.
Non potrà infatti essere rieletto per la terza volta, dunque la spinta a fare “molto e bene” nel prossimo mandato potrebbe essere inferiore a quella dimostrata finora. I ferraresi dovrebbero dunque attendersi, dopo cinque anni di errori, ulteriori cinque di immobilismo.
Va poi detto che la trasparenza e la partecipazione, tanto sbandierate da Sateriale come tratti caratterizzanti del suo mandato, sono apparse a molti, in questi anni, invenzioni sceniche, operazioni di facciata (vedi agenda 21, forum e convegni vari), che hanno di fatto escluso i cittadini dalle scelte fondamentali per la città. Lo stesso documento traboccante di cifre, confezionato per il “Sateriale day”, n’è la prova. Il quadro che ne esce è parziale, fuorviante, spesso assimilabile a pura propaganda. Vediamo alcuni esempi.
In questi anni il territorio ferrarese è stato colpito da una crisi economica devastante, che ha travolto aziende come Coopcostruttori, Zanolini, Stayer ed altre. La Camera di Commercio ha lanciato nei giorni scorsi segnali d’allarme e di preoccupazione. Solo Sateriale evita di affrontare l’argomento, di cimentarsi con le cause (carenze infrastrutturali, assenza di marketing territoriale, investimenti inadeguati nella ricerca e nella formazione, nessun incentivo per nuovi insediamenti) ed i possibili rimedi. In occasione del bilancio di mandato, egli ha preferito trincerarsi dietro dati sull’occupazione in crescita, che anche Roncarati ha suggerito di prendere con le pinze. Anche il tentativo di accreditare un’inesistente manovra sul debito del Comune, lo stesso lasciato da Soffritti nel 1999 e, a livello pro capite, tra i più alti della Regione, appare vergognoso.
In cinque anni Sateriale ha concretizzato una sola azione per contenere l’esplosione del debito ed ottenere quel deludente risultato: la svendita di mezza Agea ad Hera e la sottrazione al controllo del Comune e dei cittadini dei servizi fondamentali come la gestione dell’acqua, degli inceneritori e del teleriscaldamento. E ciò in assenza di un progetto d’integrazione delle aziende del territorio, in netta controtendenza con quanto avveniva in Italia nel settore dei servizi pubblici locali.
Secondo Sateriale poi, la spesa di 740 milioni di euro in cinque anni, tra investimenti e spesa corrente, sarebbe la prova dell’efficienza della macchina amministrativa. Un’idea davvero balzana, in forza della quale la macchina comunale di Soffritti sarebbe stata ancora più efficiente, visto che nel quinquennio precedente spese di più. In realtà la situazione è grave.
Il costo del personale e dell’indebitamento bruciano, senza fare nulla, la maggior parte delle entrate e per questa ragione Sateriale avrebbe dovuto attuare quei cambiamenti nella struttura e nell’organizzazione del lavoro, che aveva promesso ai cittadini.
In campo urbanistico egli aveva annunciato interventi di riqualificazione del centro storico, di recupero delle piazze, di rilancio del commercio e del turismo. Ebbene, nel suo bilancio, si è limitato a scaricare su chi l’ha preceduto lo scarto qualitativo tra centro e periferie, evitando di citare non solo l’incarico oneroso per il piano regolatore, affidato a Carlo Magnani poco dopo le sue dimissioni da assessore, ma anche le operazioni urbanistiche che segneranno per sempre la città. Si pensi all’intervento di via Darsena, paragonabile per impatto visivo al grattacielo, o alla cementificazione del territorio a ridosso delle mura o ancora alle discutibili speculazioni edilizie nel centro storico. Il tutto aggravato da una manovra di ampliamento della Ztl e di limitazione del traffico, a dir poco sciagurata, attuata in assenza di nuovi parcheggi e di una riorganizzazione del trasporto pubblico.
Ma Sateriale sarà ricordato soprattutto per avere dato il via, senza coinvolgere i cittadini, alla centrale turbogas da 800 Mwe in pieno centro abitato e per aver reso irrealizzabile il nuovo ospedale di Cona, di cui ha deciso il raddoppio senza provvedere al reperimento delle risorse necessarie. Con l’aggravante che quell’operazione prevede la liquidazione del caro e vecchio S.Anna.
Indigna oltre modo l’ennesima promessa, fatta anche al Gabibbo, che entro il 2005 l’ospedale funzionerà, quando ad oggi non vi è traccia del bando di gara per l’affidamento dei lavori. Un’altra bugia che si aggiunge alle tante sentite in questi anni. Per una parte dell’elettorato di sinistra tutto ciò potrebbe essere troppo, al punto da non essere disposta a riconfermare la fiducia ad un sindaco che ha dimostrato difficoltà a dialogare con i cittadini.
Valentino Tavolazzi
Progetto per Ferrara