



di Paolo Giardini
Premetto che spero risulti inutile questo mio ammonimento e subito ridicolizzato dagli addetti ai lavori per la trita ovvietà del contenuto. Ma non vedendo segni di preparazione a piè d’opera di una poderosa incastellatura di tubi Innocenti per ingabbiare il più prezioso gioiello architettonico della città, non vorrei che fra i tanti “chi di dovere” non ce ne sia neanche uno che si ricordi che la già un po’ sbilenca facciata del Duomo è rimasta in piedi per miracolo con le due scosse telluriche più significative avvenute. E poiché non è opinabile che da zona sismica potenziale Ferrara sia direttamente diventata zona sismica pienamente attiva anche senza autorizzazioni ministeriali, l’abbattersi sul sagrato del Duomo di quell’inestimabile facciata rientra d’ufficio nell’ambito delle probabilità. Non sarebbe ammissibile né perdonabile un disastro di tal fatta per mancanza di precauzione.
Auspico che per la tutela del patrimonio artistico reale, e segnatamente per la splendida facciata del Duomo di Ferrara, ci sia un fattivo coinvolgimento delle istituzioni, non minore di quello abbondantemente speso per la pseudo tutela del tratto posticcio delle mura di IV Novembre dalla “profanazione” di un chiosco di gelati nel prato adiacente.
Paolo Giardini