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18 Ott, 2010

Quadrante est: ancora nessuna certezza.

Inserito da: PpF In: Ambiente e salute

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di Valentino Tavolazzi

Si è perso tempo e sono stati commessi errori“. Questa la dichiarazione politicamente rilevante con cui l’assessore all’ambiente Zadro (Idv) ha chiuso l’assemblea dei cittadini del quadrante est, tenutasi mercoledì sera al Melo. Nella sala gremita si palpava la preoccupazione per la salute, alla luce dell’inquinamento accertato da Cvm (cloruro di vinile monomero, cancerogeno) nelle falde acquifere dell’area. Condividiamo il giudizio dell’assessore, poiché tanto i ritardi quanto gli errori dell’amministrazione e della maggioranza che la regge, sono oggettivi e dimostrabili.
Negli ultimi decenni il Comune ha consentito l’espansione e la costruzione di migliaia di alloggi a est, nei pressi di un vero e proprio letamaio chimico, nel quale rifiuti urbani, scaricati dallo stesso Comune, mescolati a scarti e rifiuti tossico-nocivi dell’industria chimica, hanno avvelenato le acque sotterranee dell’intero quadrante. Ed è grave la responsabilità del Comune, poiché a partire dai primi anni 2000, sapeva dell’esistenza di almeno due discariche (note fin dagli anni ’60) ed della colossale contaminazione da Cvm nelle falde, dunque del grave rischio per la salute dei residenti. Ciò nonostante ha rilasciato agibilità a villette sorte ai bordi della discarica in area Cogef ed ha autorizzato nuove costruzioni residenziali e non (la più scandalosa quella dell’asilo del Salice), come se fosse all’oscuro di tutto. Tuttora nel quadrante est sono in costruzione alloggi in siti potenzialmente a rischio.

La contaminazione da Cvm nella falda, causata dalle discariche di rifiuti urbani ed industriali nelle aree Cogef e Parco, è talmente pesante e rischiosa per la salute, da avere pochi eguali nel paese. Ma soprattutto è nota da anni al Comune ed al Sindaco. Dunque le parole dell’assessore Zadro suonano come un atto d’accusa contro Tagliani, ex vicesindaco dal 1999 al 2005 mentre si costruiva, ed ex presidente della commissione sanità della regione, nei successivi quattro anni in cui si finanziava l’asilo del Salice. Egli era tra i presenti in giunta alla fine del 2003, quando si dava atto di “una pesante contaminazione di metalli pesanti ed organici alifatici clorurati, sia nel suolo che nelle acque di falda. Alcune concentrazioni sono migliaia di volte superiori ai limiti stabiliti dalla legge 471/99. A 16 metri la falda risulta pesantemente contaminata e viene segnalata la possibile presenza di punti di attingimento ad uso domestico”.

Tra la fine del 2004 ed i primi mesi del 2005, il professor Gargini, incaricato dal Comune, dimostrava la presenza di Cvm lungo tutta la fascia ovest di via Carretti, comprese le abitazioni in fondo a via Frutteti e tra queste e la discarica Cogef (ex Ginestra). Segnalava la contaminazione severa di organo clorurati ed il rischio di diffusione di vapori, di tetracloroetilene e tricloroetilene. Le indagini quantificavano in 166.036 microgrammi/litro (limite di legge 0,5) il Cvm nella falda semi confinata, record assoluto ferrarese, mai riscontrato nemmeno sotto il petrolchimico (gli altri casi noti sono a Pontelagoscuro e in via del Lavoro).

Il caso del quadrante est ha le proporzioni di un vero e proprio disastro ambientale.

Una signora residente in via dei Cedri, interpretando la generale preoccupazione, ha chiesto in assemblea se poteva respirare tranquillamente l’aria di casa o se i suoi figli potevano giocare in giardino. Le indagini sono in corso, hanno risposto le istituzioni presenti, e finché non ci saranno risultati il rischio per la salute non è valutabile. Perché allora un medico dell’Asl ha “consigliato” ai presenti di non utilizzare i pozzi per usi irrigui degli orti e di aerare gli ambienti chiusi, quali cantine e garage, dove sia stata riscontrata la presenza di gas tossici? In presenza di un rischio certo (la contaminazione da Cvm delle falde) l’Asl non dovrebbe chiedere al sindaco di emettere un’ordinanza per inibire l’uso dei pozzi? L’assemblea si è conclusa senza alcun impegno delle istituzioni sui tempi necessari per ultimare le indagini e conoscere i risultati. Navigano a vista, in assenza di timing e di certezze per i cittadini. La bonifica allo stato attuale appare una chimera.

Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf/Movimento 5 Stelle

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Relazione del 2002 sulla piazza "sbrisulona": leggila.


  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

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Valentino Tavolazzi

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