



E’ quasi beffarda la richiesta di Barbara Diolaiti di render nota la mappa del potere. Benché legittima, essa suona tale in quanto avanzata dalla rappresentante di un partito che occupa il più alto numero di poltrone (alcune assegnate a componenti della stessa famiglia), in rapporto ai voti ricevuti dagli elettori.
Nelle comunali 2004 i verdi hanno ottenuto 2410 voti (2,92%). Se avessero corso da soli, non avrebbero superato lo sbarramento e nessun consigliere sarebbe stato eletto.
Ma l’alleanza con il “gigante buono” (ieri DS oggi PD) ha reso loro il seguente bottino: 1 assessore regionale Alberto Ronchi, 1 assessore provinciale Sergio Golinelli, 1 assessore comunale Stefano Cavallini, 1 consigliere provinciale Brunella Lugli, 1 consigliere comunale Barbara Diolaiti (aspirante assessore provinciale), 1 presidente di circoscrizione Leonardo Fiorentini, 1 amministratore unico Holding Ferrara Giovanni Lenzerini, 7 consiglieri di circoscrizione.
Non vi è dubbio che i verdi ferraresi siano il “poltronificio” a più alta produttività della zona (172 voti a poltrona), tanto da far invidia al noto imprenditore Dondi.
Sorge spontanea una domanda. Qual è la ragione di tanta generosità da parte del partitone alleato? Si affaccia timidamente una risposta. Forse la fedele “copertura”, assicurata in tanti anni dai verdi, a Turbogas, triplicazione dell’inceneritore, speculazione Sant’Anna, quartieri dormitorio nei pressi delle discariche del quadrante est, asilo del Salice e vagoni di euro sprecati in una “cultura degli eventi”, funzionale solo alla frivola grandeur del principe?
Riguardo al nostro sito, visitato dalla Diolaiti con nostro piacere, i lettori potranno constatarne la trasparenza con un semplice clic.
Certo manca la mappa delle poltrone, ma non è il nostro mestiere!
Valentino Tavolazzi,
Progetto per Ferrara