



Articolo pubblicato dalla Nuova 28/02/2011
Pronto soccorso in città, il Ppf consulta gli attivisti, Mercoledì riunione interna per fissare i primi paletti
Referendum o petizione? La consultazione popolare sul mantenimento del pronto soccorso in città dopo l’apertura del polo di Cona potrebbe assumere due forme diverse: il quesito a cui rispondere con un sì o con un no (il referendum con una domanda del tipo: sei d’accordo che venga chiuso il pronto soccorso generale a Ferrara?) o la richiesta esplicita di mantenere un pronto soccorso in città sulla quale raccogliere le firme dei cittadini. La risposta sullo strumento da utilizzare potrebbe arrivare mercoledì 2 marzo, quando alle 21, presso la sede dell’agenzia Help, in via Arginone 339, si riuniranno gli attivisti del ‘Progetto per Ferrara’ e del ‘Movimento 5 Stelle’.
Una dozzina i punti all’ordine del giorno per fissare date e orari, la scelta fra le opzioni consultive, il quesito da formulare, il numero dei banchetti, l’impegno dei volontari,la campagna informativa,il coinvolgimento delle strutture del movimento. Un’idea sulle scadenze, comunque, c’è già: «15-20 giorni prima delle elezioni amministrative », annuncia il consigliere comunale Valentino Tavolazzi. Quindi, precisa, fra la fine di aprile e l’inizio di maggio.
Sull’iniziativa convergerà l’impegno delle strutture territoriali del movimento (Codigoro,Cento, Tresigallo in primis) e «di quelle extra-provinciali, come Bologna, Modena o Reggio Emilia». Diverse decine di volontari che convergeranno su Ferrara per agevolare le operazioni di voto o raccolta firme e massimizzare la partecipazione dei cittadini.
Sui possibili effetti ‘politici’ della consultazione sul pronto soccorso lo stesso Tavolazzi, durante una recente intervista concessa alla Nuova Ferrara, ha affermato che ogni decisione sarà presa dopo lo svolgimento dell’iniziativa. A quel punto diversi saranno gli aspetti che contribuiranno a definire l’eventuale evoluzione della vicenda, tra i quali il numero dei voti o delle firme raccolte. Fino a oggi il ‘Movimento 5 Stelle’ è stato il più insistente sostenitore dell’ipotesi di un secondo pronto soccorso in città da affiancare a quello di Cona. Ma in passato sulla questione si era mosso anche l’ex An (oggi Fli) Francesco Rendine, con l’associazione ‘Sos Sanità’. La diatriba ha contrapposto in Consiglio comunale Tavolazzi ai consiglieri Pd Portaluppi e Ricciardelli e al sindaco Tagliani, anche lui contrario all’apertura di un secondo ps in città. La tesi, sostenuta anche dal direttore generale del S. Anna, Gabriele Rinaldi, è che un piccolo ospedale (la struttura che dovrebbe essere mantenuta in città) non sia in grado di supportare un pronto soccorso efficiente, mettendo a rischio la salute dei pazienti. Stessa contrapposizione sui futuri tempi del soccorso.