



di Tommaso Mantovani
Porotto, ore 20: consiglio dei capigruppo. Mentre nelle altre circoscrizioni si è fatta una riunione preliminare per decidere le commissioni, nella 3 si è “concessa” 1 ora prima del consiglio vero e proprio.
Si sono decise 4 commissioni: ambiente e assetto del territorio; cultura; politiche e attività sportive; lavori pubblici. Ogni commissione sarà composta di 18 commissari: 10 del PD, 3 del PDL e 1 di ciascuno dei gruppi diciamo “monocratici” (cioè con 1 solo consigliere: IdV, Laici-socialisti, Ppf, Iaf): in poche parole sono stati confermati tutti i consiglieri di circoscrizione della maggioranza, ma tolti 2 del PDL. Perché? La presidentessa Pd ha detto che si sono rispettate le percentuali dei seggi…Boh! Alla proposta di fare 9 pd e 4 Pdl è stato risposto che le percentuali sono quelle.
E che da esperienze pregresse si è visto che lavorano e sono più presenti quelli del pd. Anzi, il programma della circoscrizione presentato dal pd sarebbe stato votato perché aveva più contenuti; quelli del pdl non ne hanno. Quindi, il programma pd non avrebbe vinto semplicemente perché i consiglieri di maggioranza che l’hanno votato sono appunto in maggioranza… No comment.
Ogni commissione ha un responsabile ed un vice-responsabile: 4+3 pd, + un laico-socialista. Alla richiesta di dare almeno un vice all’opposizione, per rispecchiare meglio gli equilibri delle forze in consiglio, è stato risposto che in circoscrizione non ci sono commissioni di controllo da affidare all’opposizione, quindi i responsabili e vice possono restare del pd. Solo i consiglieri di IdV e Laici-socialisti si sono astenuti nella votazione e hanno blandamente riconosciuto che non era troppo giusto, concludendo comunque che in commissione non si vota niente di deliberativo, ma solo di propositivo, per cui sono cariche poco importanti…Ma il pd non le molla.
Ah, dimenticavo, il giovane consigliere di Rif Com, ha poi votato con noi sia contro la strana composizione a 18 delle commissioni sia contro il piglia-tutto del pd nei responsabili e vice.
Ore 21, inizio consiglio di circoscrizione. Presentate le commissioni e relative votazioni: compatti 12 (ne mancava 1) contro 7 (l’opposizione, cioè rif com, liste civiche e Pdl-Lega)
All’ordine del giorno, una relazione dell’architetto Ansaloni su di un piano urbanistico concordato tra Lyondell-Basell e Comune. Nei prossimi 10 anni, Basell potrà ampliare di circa 8 ettari i propri stabilimenti, con procedure più snelle. In cambio, deve mettere in una cassa i soldi per una compensazione ambientale che il comune utilizzerà in via Caretti.
Ho relazione illustrata e note di attuazione per chi le volesse (me le ha fotocopiate Mazzoni di Iaf). In breve, basell snellisce la possibilità di avere permessi per la costruzione di nuovi impianti ed uffici nei prossimi 10 anni, in cambio paga al comune oneri di urbanizzazione e compensazione ambientale. Perché a pochi mesi dall’attuazione del nuovo PSC? Cui prodest?
Questi i vantaggi secondo l’arch. Ansaloni:
– il comune stabilisce delle regole con un’azienda del petrolchimico, fino al 1995 un’area sconosciuta all’amministrazione per motivi militari;
– Basell snellisce semplicemente la burocrazia e, nel caso costruisca, aiuta l’ambiente.
Questi i veri vantaggi secondo noi:
– il comune incassa dei bei soldini dagli oneri di urbanizzazione e finge di occuparsi di via caretti (non si sa se faranno bonifiche o semplicemente verde pubblico);
– Lyondell-Basell ottiene regole semplificate e, come dire, i permessi tutti in una volta, senza dover presentare piani particolareggiati per ogni novità. Questo le dà, ad esempio, il permesso di costruire una ulteriore torcia d’emergenza che, come si sa, non si sa affatto che gas bruci. “La valutazione dell’impatto ambientale non spetta agli uffici del Comune”, ci ha detto pilatescamente l’architetto. Cioè, io dò a qualcuno una rivoltella se me la chiede; altri penseranno a dargli il porto d’armi…
– leggendo tra le righe quanto detto nella relazione, sappiamo che Syndial è la società che gestisce i ca. 250 ettari del petrolchimico e li dà in affitto a caro prezzo. Così facendo, Basell si svincola e valorizza i propri terreni. Ma si innesca anche un bel processo: acquisisce tutta in una volta una bella fetta di permessi urbanistici per i prossimi 10 anni. Poi si procurerà a parte i permessi per l’impatto ambientale. Ma quando ci sono già dei permessi urbanistici è più difficile bloccare i lavori per motivi ambientali…
E ai cittadini di una circoscrizione martoriata dall’inquinamento, che cosa viene in cambio? Nulla. Si deve dare un parere positivo in nome del bene comune; anzi, no: del bene del Comune, con le sue particolari reti politico-economiche…
E Basell non ha fatto le bonifiche che doveva fare come prescritto sia dal decreto Ronchi del ’97 sia dall’accordo di programma per la turbogas: tutte le aziende del petrolchimico si erano prese l’impegno di bonificare l’area, in cambio della centrale che secondo partiti e sindacati avrebbe dovuto portare rilancio dell’economia e risparmio sui costi energetici…
Ho controllato lo status bonificarum del Comune, aggiornato a febbraio del 2009: Basell non è andata oltre un progetto preliminare nel 2005. Anzi, nel 2006 ha chiesto un’ulteriore proroga. E più niente.
Conclusioni: io non darei più permessi a Basell, finché non bonifica il proprio sito.
Comunque, alla fine, tutto il consiglio ha votato per rinviare la votazione, per vederci più chiaro… Sono convinto però che se non c’eravamo io e Mazzoni tutto passava in cavalleria, come hanno tentato alla circoscrizione 4, da Valerio…
Tommaso Mantovani Consigliere Circoscrizione 3
Progetto per Ferrara
Cambia la Prospettiva