



di Valentino Tavolazzi
Durante la commissione di controllo dei servizi pubblici Ppf ha chiesto ad Hera di disaggregare le voci del conto che l’azienda ha presentato ad Ato 6 per il servizio gestione rifiuti 2010, e di fornire quanto prima i dettagli ai commissari. Si tratta di 24,1 milioni di euro per il solo Comune di Ferrara, dai quali discende il calcolo della Tia per famiglie ed attività economiche. Allo stato dell’arte è impossibile per il consiglio comunale (e secondo noi anche per l’Ato), controllare i conti di Hera, poiché la documentazione fornita non contiene i dettagli necessari. Come in altri casi, il Comune, che dovrebbe disporre delle informazioni necessarie, eccelle per trasparenza zero verso i cittadini.
Purtroppo l’Ato è responsabile del controllo dei conti presentati da Hera fino al cancello dell’inceneritore. E qui c’è la prima opacità: la combustione dei rifiuti costa ai cittadini 5,1 milioni di euro (parte dei citati 24,1). Quali analisi di costo industriale certificano quel numero? Chi ha il compito di controllarlo, visto che l’Ato non lo fa? Quanto costa effettivamente bruciare i rifiuti? Quanto per manodopera, materiali, manutenzione, ammortamenti ecc? Purtroppo oggi non è dato saperlo, né Ato è in grado di fornire ragguagli in merito.
Il calore prodotto dalla combustione dei rifiuti produce vapore che, in buona parte, alimenta le turbine per la produzione di energia elettrica, venduta da Hera alla rete nazionale a prezzi incentivati dallo stato (fonti assimilate). Quanti Kwh sono stati prodotti e venduti nel 2009? Quant’è il ricavo da vendita di energia prodotta dalla combustione di rifiuti pagati con la Tia? Il calcolo della tariffa tiene conto del ristorno dovuto ai cittadini da vendita di energia? L’Ato non dispone di dati al riguardo, né Hera li ha messi a disposizione dei consiglieri.
Ppf ha posto altri quesiti sui 24,1 milioni richiesti da Hera. Questi includono 4,6 milioni per spese “generali di gestione” e 2,4 milioni per costi “comuni diversi”, non meglio precisati ed in assenza di alcun dettaglio. Domanda. Come può l’Ato controllare quelle voci, se non disaggregandole e riconducendole ai conti economici delle singole società del Gruppo Hera, coinvolte nella gestione del servizio? Chi certifica, se non lo fa Ato, che i conti presentati da Hera siano riferibili al servizio rifiuti gestito a Ferrara? Ppf ha richiesto i dettagli ed è in attesa di riceverli.
Il rapporto Opr (osservatorio provinciale rifiuti) del secondo quadrimestre 2009 segnala un costo pro capite del servizio rifiuti di Hera pari a 178 euro, a fronte di 110 di Soelia, 112 di Cmv, 148 di Area nei 17 comuni. Chiarito in commissione che i criteri di assimilazione sono omogenei per le diverse aziende, in base a quali dati Hera, e con essa Pd e sindaco Tagliani, vantano il 18° posto in Provincia per la Tia di Ferrara? Ppf ha chiesto i dati ed attende. Ciò che risulta oggi è quanto rilevato dalla UIL, nella ricerca pubblicata da Estense.com. A Ferrara il prelievo medio a famiglia nel 2009, per un nucleo campione di 4 persone, con una casa di 80 mq, un reddito imponibile di 36.000 euro ed un Isee di 17.812 euro, è stato di 288,65 euro, a fronte di un prelievo medio nazionale di 205,62 euro. La TIA a Ferrara è la più cara della regione. Se consideriamo inoltre che Hera da molti anni, oltre alla TIA, incassa dal Comune un conguaglio di 1 milione di euro all’anno, pagato dai cittadini, temiamo che qualcosa non vada.
Ultima considerazione. Quanti rifiuti speciali, ricevuti dall’impianto di Ostellato anche da fuori provincia, dopo selezione giungono a Cassana come rifiuti prodotti a Ferrara, per essere bruciati nell’inceneritore? In commissione Hera ha dichiarato 4 mila tonnellate anno! Perché allora nelle tabelle Opr compare zero? Ad Hera non è forse proibito dall’AIA bruciare rifiuti speciali provenienti da fuori Provincia?
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf/M5S