13 Gen, 2013
Risoluzione criteri ammissione nidi materne
Inserito da: PpF In: Consiglio comunale|Risoluzione




Gruppo consigliare Progetto per Ferrara
Ferrara 14/1/13
Al Presidente del
Consiglio Comunale
di Ferrara
OGGETTO: Risoluzione criteri ammissione nidi materne.
Il Consiglio Comunale di Ferrara
Premesso che
- i servizi educativi sono tesi a rimuovere gli ostacoli economici e sociali che impediscono il pieno sviluppo della persona (con particolare riferimento all’istruzione) e a dare attuazione all’eguaglianza sostanziale fra i cittadini, abbienti e meno abbienti, alla base dell’art. 3 della costituzione italiana;
- in una società giusta, che persegua la sostanziale eguaglianza dei cittadini, abbienti e meno abbienti, vanno aiutati i poveri con il contributo dei ricchi;
- i servizi di cui trattasi in delibera hanno funzione educativa ma anche sociale, quest’ultima non di minore importanza per le famiglie, come è confermato da alcuni dei criteri in vigore e dalle proposte di modifica;
- la delibera in esame in data odierna non prevede che la situazione economica delle famiglie (indicatore ISEE) rientri tra i criteri e punteggi per la formulazione delle graduatorie di ammissione e delle liste di attesa dei nidi e delle materne, comunali e convenzionati;
- in base ai criteri attuali e ai nuovi proposti, neppure in condizione di parità di punteggio la situazione economica delle famiglie (indicatore ISEE) costituisce criterio di priorità o di precedenza per l’accesso al servizio da parte delle famiglie meno abbienti;
- · il Comune di Reggio Emilia include tra i criteri ed i punteggi per la formazione delle graduatorie lo stato di disoccupazione di uno o entrambi i genitori, con e senza iscrizione al centro per l’impiego;
- il Comune di Modena include tra i criteri ed i punteggi per la formazione delle graduatorie lo stato di disoccupato o in attesa di occupazione;
- il Comune di Parma include tra i criteri ed i punteggi per la formazione delle graduatorie lo stato di disoccupato, di licenziato, di studente non lavoratore;
- il Comune di Ravenna, in caso di parità di punteggio, attribuisce “la precedenza al bambino il cui genitore ha dichiarato, contestualmente alla domanda d’iscrizione, il valore ISEE inferiore. Se il confronto avviene fra una situazione con ISEE e una senza ISEE precede quella con ISEE dichiarata. Nel caso di ulteriore parità (valori ISEE identici o assenza di autocertificazione ISEE per entrambi) precede il bambino di età più alta. In caso di ulteriore parità si procede con sorteggio effettuato dal sistema informatico.”;
- Il Comune di Forlì include tra i criteri di formazione delle graduatorie la situazione socio- economica delle famiglie, con attribuzione di punteggi alle fasce (sei) tra zero e oltre 20 mila euro di valore ISEE;
- · dunque diversi capoluoghi nella nostra regione considerano la situazione socio economica delle famiglie (oltre ai casi di disagio sociale) uno dei criteri per la formazione delle graduatorie, ed utilizzano allo scopo l’indicatore ISEE;
- · i limiti di suddetto indicatore nel fotografare la reale situazione economica delle famiglie sono noti, ma al tempo stesso accettati, anche dal Comune di Ferrara, per la determinazione delle rette. Pertanto non appare ragionevole escluderlo come strumento per la formazione delle graduatorie, invocando tali limiti;
- la domanda di servizi educativi nella nostra città supera di gran lunga l’offerta, con la conseguente formazione di lunghe file di attesa, contenenti centinaia di domande inevase;
- tale situazione determina la possibilità che, a criteri attuali, una famiglia a basso reddito possa rimanere esclusa dal servizio, perché preceduta in graduatoria da una famiglia molto abbiente, e magari per un solo punto;
- · le famiglie più abbienti hanno maggiori possibilità di acquisire e pagare il servizio educativo gestito da privati, anche non convenzionati, rispetto alle famiglie meno abbienti;
- i costi dei servizi gestiti dall’Istituzione scolastica (nidi, materne) sono coperti mediamente in bassa percentuale dalle entrate da rette pagate dalle famiglie, mentre la parte restante è a carico della collettività;
- dunque anche le famiglie meno abbienti (oltre a pensionati, single e giovani coppie a basso reddito), magari escluse dall’accesso ai servizi educativi per un solo punto, contribuiscono attraverso la fiscalità generale alla copertura dei costi non coperti dalle rette, e nello specifico quelli (circa un terzo del totale) non coperti dalla retta massima, pagata da famiglie ricche in posizioni più alte della graduatoria;
Impegna il Sindaco e la Giunta a
proporre al consiglio comunale, previo esame e discussione nella commissione competente, le modifiche al regolamento vigente, atte ad includere tra i criteri ed i punteggi per la formazione delle graduatorie di ammissione ai servizi educativi nidi e materne, la situazione socio economica delle famiglie (espressa tramite indicatore ISEE eventualmente integrato da altri), lo stato di disoccupazione di uno o entrambi i genitori, di cassa integrazione, di mobilità, di studente non lavoratore, ed ogni altra condizione lavorativa con impatto sfavorevole nella formazione del reddito familiare.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale
Progetto per Ferrara