



RISOLUZIONE SUL TRASLOCO A CONA DELL’OSPEDALE SANT’ANNA
Premesso che:
*(prima data 27.10)
Il Resto del Carlino del 6.10.11 riportava la notizia che l’ospedale di Cona “come è emerso ieri nel summit con i sindacati della sanità, aprirà i battenti dal 27 ottobre. La data è stata confermata in apertura di riunione”.
Sullo stesso quotidiano in data 8.10 veniva riportato quanto dichiarato dal direttore generale Rinaldi “«Il 27 ottobre è confermato». Gabriele Rinaldi, il direttore generale dell’azienda S. Anna, vuole portare il primo paziente a Cona l’ultimo giovedì del mese.”
Sul Carlino del 9.10 il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Rinaldi si diceva «ragionevolmente fiducioso che la data del 27 ottobre venga rispettata».” Il quotidiano riportava le seguenti dichiarazioni del direttore “«Se questo trasloco è improvvisato, si tratta di un’improvvisazione che dura da almeno tre anni»; «abbiamo aggiornato un programma dettagliato e condiviso da tempo» «Mercoledì scorso abbiamo reso noto i tempi e i modi dell’apertura del Dipartimento medico e di Medicina specialistica, i primi reparti attivi a Cona: 300 posti letto su un totale di 750». L’obiettivo, riferisce il quotidiano, è sempre quello di vedere il primo paziente a Cona per il 27 ottobre.
Il Carlino del 12.10 riportava le seguenti dichiarazioni del sindaco Tagliani: «Se il problema sarà trovare qualcuno che alla fine metta la propria firma sull’agibilità di Cona, vuol dire che lo farò io!».
Il Carlino del 14.10 riportava che otto ambulanze ed un pullmino, più una ‘automedica’ erano pronti a fare da staffetta. “Si prepara la carovana del trasloco, in questo caso dei pazienti: saranno dai 65 agli 85 al giorno quelli spostati dal Sant’Anna a Cona, in base ovviamente alle condizioni dei singoli degenti. Ieri in Comune nella riunione della Commissione Sanità il direttore generale Gabriele Rinaldi ha svelato altri dettagli dell’operazione”.
Il Carlino del 15.10 Cona riportava la seguente notizia “Arriva il primo bus carico di gente: «Adesso è davvero pronto a funzionare»
*(seconda data 3.11)
Il Carlino il 25.10 riportava la notizia del rinvio: “Cona, ora si corre per aprire il 3 novembre
Il 28.10 il quotidiano riportava “E’ annunciata per stamattina la firma della sospirata agibilità urbanistica, primo scoglio dell’iter autorizzativo per l’ospedale di Cona; anche ieri la commissione tecnica si è sottoposta ad un superlavoro, ed oggi Rinaldi dovrebbe ricevere il prezioso documento. Con il quale, metaforicamente, correrà all’Azienda Usl per protocollare la richiesta di autorizzazione sanitaria: riuscirà nell’impresa di spuntare l’ok in tempo utile per la partenza di giovedì 3 novembre?
La Nuova Ferrara del 28.10 dava per scontata la nuova data di apertura “Cona finalmente agibile. Trasloco il 3 novembre. Oggi sarà protocollata la prima certificazione richiesta, nei prossimi giorni arriverà anche l’autorizzazione sanitaria. L’ingresso del primo paziente è vicino”
*(nuova data da destinarsi)
Il Carlino del 3.11 riportava la notizia “Slitta il «nulla osta»: apertura appesa a un filo. A Cona sventola bandiera bianca. Stop al corteo mattutino di ambulanze. Poi si vedrà. L’autorizzazione sanitaria slitta, il direttore generale Gabriele Rinaldi non vuole arrendersi: giornata da cardiopalma, ieri al Sant’Anna. E per oggi a Cona se ne annuncia una altrettanto cruciale. Il trasferimento mattutino dei primi pazienti (ridotti ieri a una trentina), ipotizzato prima alle 8 e poi dalle 9.30, è stato bloccato. Forse sarà attuato nel pomeriggio, e forse sarà rinviato a domani o più avanti. Colpa di un problema tecnico che ha impedito il rilascio del nulla osta da parte della commissione dell’Azienda Usl guidata da Orazio Buriani.
La Nuova Ferrara del 4.11 riportava “Niente da fare, l’apertura del nuovo ospedale rinviata a data da destinarsi. Alla fine il direttore generale del S. Anna ha dovuto gettare la spugna e comunicare il secondo rinvio del trasloco dell’ospedale in una settimana. L’ha fatto spiegando che a causa di carenze rilevate dalla commissione sanitaria sarà necessario aggiornare il programma dei trasferimenti di qualche giorno. Non si sa ancora se alla prossima settimana o a quelle successive. La commissione sanitaria ha rilevato carenze, tra l’altro, sul fronte delle pulizie, nell’impiantistica e nella segnaletica.”
Il Carlino in data 7.11 riportava le dichiarazioni di Cisl e Uil “«Cona: 25 anni di errori, ritardi e sprechi» «Non parliamo di malasorte, troppe questioni sono ancora irrisolte» «In questa città e in questa regione la politica ha operato scelte importanti, ma nessuno ha pagato mai per gli errori, i ritardi e gli sprechi». Inizia così, chiamando in causa il sindaco Tiziano Tagliani oltre che il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Gabriele Rinaldi, la ‘lettera’ aperta che Claudia Canella e Sabrina Cerini, segretarie della funzione pubblica di Cisl e Uil, indirizzano ai dipendenti del Sant’Anna. «Una volta di più, ci troviamo di fronte a un ritardo che fa perdere credibilità alla dirigenza e reitera dicerie e sfiducia».
Telestense il 7.11 riportava la richiesta di Iaf, Pdl e Ppf “Il sindaco Tagliani comunichi in consiglio comunale quanto sia di sua conoscenza ed eventualmente di sua competenza, in merito al duplice fallimento delle operazioni di trasloco dell’ospedale a Cona ed ai conseguenti disagi procurati ai cittadini”. E’ la richiesta delle opposizioni – Io Amo Ferrara, Pdl e Progetto per Ferrara – avanzata oggi durante la conferenza dei capigruppo. La lega nord e altri gruppi di minoranza -inoltre- hanno richiesto un sopralluogo a Cona.
La Nuova Ferrara l’8.11 riportava “L’ospedale..resta chiuso, nonostante due annunci di avvio del trasloco (il 27 ottobre e il 3 novembre) poi rientrati per mancanza di permessi. Il direttore generale del S. Anna, Gabriele Rinaldi dichiarava «Appena la commissione sanitaria ci darà il via libera fisseremo il giorno del trasloco. Contiamo di presentare la domanda di sopralluogo tra oggi e domani. Quando avremo in mano l’ok potremo attivare il trasferimento nel giro di pochi giorni». Quanti? Quattro o cinque. Una dichiarazione che da sola appare sufficiente a rinviare alla prossima settimana (e forse oltre) il primo step del trasloco del S. Anna. «La commissione – spiega il manager – ci ha dato indicazioni precise per migliorare alcuni aspetti». Gli esempi: rendere più chiara e capillare la segnalazione di percorsi interni e vie di fuga, ottimizzare la pulizia degli ambienti («il personale sta lavorando come se l’ospedale fosse già aperto, stiamo pulendo anche i davanzali dal guano dei piccioni»), ripristinare i collegamenti elettrici (interruttori, lampadine) risultati non funzionanti. Per delimitare di volta in volta le aree di degenza “sbloccate” dalla commissione saranno posate catenelle rimuovibili, già comparse in diversi corridoi. «Non ci sono stati segnalati problemi sulle tecnologie – precisa il direttore – e non si è registrato nessun allagamento». Le due settimane di ritardo rispetto al cronoprogramma già definito comporteranno «una rimodulazione dei tempi».
Il quotidiano online Estense.com dell’8.11 riportava la seguente notizia “Rinaldi smentisce varie voci ma non mostra il documento dell’Asl. Questione di catenelle, piantane, pedate, prese, lampadine e… guano. Il direttore generale del Sant’Anna Gabriele Rinaldi ha spiegato così le ragioni per cui giovedì scorso non sono arrivati in via Palmirano i primi, agognati pazienti. Mercoledì 2, la commissione incaricata ha infatti scritto che qualcosa non va nei 50mila metri quadrati esaminati sui 190mila totali. Cosa? e quando si traslocherà? Si sono domandati migliaia di ferraresi. Non essendo pubbliche le conclusioni della commissione, riassunte in “otto-nove punti” (nemmeno ieri mattina il documento finale è stato distribuito ai giornalisti nonostante richiesta), in città si sono diffuse varie voci, riprese dall’informazione locale: dai fili elettrici che mancano a problemi con i gas medicali, dai calcinacci nei lavandini ai vasistas che non si aprono.
*(emerge per la prima volta la contaminazione)
La Nuova Ferrara del 11.11 riportava “Polo di Cona, anche l’acqua è a rischio Controlli su tubature e rubinetti. Si cerca il batterio della legionella. La data del trasloco sempre più incerta.
Lo stesso quotidiano il 12.11 riportava “Legionella nell’acqua di Cona. Altri controlli alle condutture del nuovo ospedale. Legionella nell’acqua via alle analisi dell’Asl. I test sono in corso nel polo sanitario dopo la scoperta della presenza di batteri La direzione del S. Anna: ora attendiamo l’esito del lavoro dei tecnici.
Il Resto del Carlino del 13.11. “Prelievi tardivi. Incertezza sui risultati delle indagini, e sulle eventuali procedure da adottare per garantire la completa ‘sanificazione’ dell’ospedale. Ed anche nuove ingenti spese. In questo quadro convulso e clamoroso, oltre all’allarme ‘legionella’ a Cona arrivano anche gli ispettori della Regione. Da alcuni giorni, a seguito del flop del trasloco e dell’allerta di carattere igienico-sanitario che ha portato alle analisi ufficiali disposte dal Dipartimento di Igiene Pubblica, si susseguono (ammantate da un’aura top secret) le visite degli emissari di Vasco Errani e dell’assessore alla Sanità Carlo Lusenti”
Il Resto del Carlino del 14.11 L‘opposizione incalza Tagliani: «Pretendiamo chiarezza» «Il Sindaco relazioni in Consiglio sul flop del trasloco di Cona». L’istanza presentata alla conferenza dei capigruppo da Progetto per Ferrara, Pdl e Io Amo Ferrara, si amplia a poche ore dalla seduta in programma oggi dalle 15.30: anche Rifondazione-Pdci e Futuro e Libertà sollecitano una comunicazione da parte di Tagliani «in merito a quanto sia di sua conoscenza e di sua competenza, relativamente al duplice fallimento delle operazioni di trasloco a Cona e dai conseguenti disagi procurati ai cittadini, ai pazienti ed ai lavoratori del Sant’Anna».
La Nuova Ferrara del 14/11. Cona, trasloco lontano e la diagnostica soffre. Oggi ultimi prelievi anti-legionella, parla il sindaco. Ma il tempo sta finendo Ecografie sospese, Tac e Risonanze a metà: rischio sovraffollamento. In caso fosse necessaria la bonifica, è praticamente scontato un rinvio a fine febbraio-inizio marzo 2012 del trasloco, ma già così l’esigenza di attendere l’esito degli esami fa slittare tutto di una decina di giorni. Quanto basta per mettere fortemente a rischio ogni ipotesi di avvio entro l’anno. Nel pomeriggio, poi, è attesa la comunicazione su Cona del sindaco Tiziano Tagliani, che ieri è rimasto in silenzio anche dopo il pesante intervento del segretario Pd, Paolo Calvano, che ha chiesto in sostanza alla Regione d’intervenire sui vertici dell’Azienda S.Anna. Sarà essenziale chiarire quando la Direzione ha appreso del problema-batterio. Intanto rischia di farsi critica la situazione di alcuni settori dell’ospedale già predisposti per un trasferimento che non parte mai. E’ il caso della diagnostica. Sono già a Cona, e quindi inservibili, un ecografo, due raggi X su sette, una Tac e una Risonanza su due. Solo le ecografie sono state sospese fino al 31 dicembre, con disagi per i pazienti, mentre le altre diagnostiche stanno entrando in sofferenza dalla parte degli operatori, per problemi di affollamento. Senza considerare che in tutti i reparti medici gli armadietti sono ancora gli scatoloni del trasloco, difficilmente accessibili. Un altro elemento di perplessità tra il personale è il fatto che, questa volta, la Direzione non ha chiesto la sospensione delle ferie fino a fine anno.
Considerato che
Nel corso della seduta del 13.10 della Commissione sanità il direttore Rinaldi ha rassicurato i consiglieri che tutto era predisposto per il trasloco e che non esistevano problemi tecnici o organizzativi insormontabili. Lo stesso direttore non ha altresì fatto alcun cenno a problemi all’origine di possibili contestazioni da parte dell’Asl, in merito all’apertura del nuovo ospedale.
Anche successivamente alle visite di controllo della commissione dell’Asl ed al ricevimento del verbale contenente le contestazioni, il direttore Rinaldi ha rilasciato dichiarazioni che banalizzavano le motivazioni del mancato rilascio dell’autorizzazione sanitaria per l’inizio del trasferimento dei pazienti dal Sant’Anna al nuovo ospedale di Cona (“Questione di catenelle, piantane, pedate, prese, lampadine e… guano”).
Molti dei quesiti posti il 14.6 nel consiglio congiunto Comune/Provincia e trasmessi in forma scritta alla presidente della Conferenza socio-sanitaria Zappaterra, sono rimasti privi di risposta. Essi sono: “Dopo venti anni di gestione del cantiere del nuovo ospedale di Cona, è possibile sapere in quale data aprirà e quando sarà funzionante ed operativo al 100%? Quando saranno disponibili le infrastrutture di collegamento (ferrovia, nuovi collegamenti stradali)? Quando sarà completato il trasloco del Sant’Anna? Quali servizi pubblici saranno disponibili per i residenti della città, in quali giorni, fasce orarie e frequenza? Quali funzioni ospedaliere e prestazioni sanitarie oggi disponibili al Sant’Anna non saranno disponibili a Cona? L’ospedale Sant’Anna in città cesserà completamente la propria funzione ospedaliera? Quali funzioni ospedaliere resteranno attive? Quanti e quali degli 80 mila accessi al Pronto Soccorso continueranno ad essere gestiti in città? In alternativa, in quali altre strutture e con quali modalità (giorni ed orari)? Quanti e quali delle 50 mila prestazioni in day hospital attualmente gestiti presso l’ospedale Sant’Anna, continueranno ad essere erogate in città? In quali strutture e con quali modalità? La casa della salute quali prestazioni ospedaliere e non erogherà? In quali giorni e quali orari sarà attiva? Per quante prestazioni sarà dimensionata? Chemioterapie e radioterapie in day hospital saranno disponibili in città? Come si pensa di rimediare all’allungamento dei tempi di accesso alle cure idonee in ospedale, nei casi di emergenza (infarto, difficoltà respiratoria, ictus, politrauma ecc..) che riguardino i residenti in città e nei quartieri di Barco, Ponte, Mizzana, Cassana, Porotto, Ravalle oltre che nei Comuni di Vigarano e Bondeno? In che modo si pensa di tenere conto della volontà espressa da quasi 14500 cittadini ferraresi che, attraverso il referendum autogestito, hanno chiesto la permanenza in città dell’ospedale ridimensionato e del pronto soccorso?”
Che numerosi altri quesiti in materia di programmazione sanitaria trasmessi alla presidente Zappaterra sono rimasti inevasi. Essi sono: “Esiste un progetto di riorganizzazione delle rete ospedaliera della provincia, che descriva in dettaglio con quali e quante risorse verrà finanziato? Quali ospedali chiuderanno? Come verranno riorganizzate le prestazioni ospedaliere negli ospedali superstiti, anche in relazione alla riorganizzazione dell’area vasta e regionale? Come si modificherà il sistema di strutture territoriali non ospedaliere (case della salute, ambulatori di cure primarie, medicine di gruppo, ecc….)? Come cambieranno le funzioni svolte da ogni singola struttura? Con quali modalità ed orari funzioneranno? Come sarà redistribuito il personale medico e non? Quale sarà il fabbisogno di nuovo personale o l’esubero di quello in attività e come cambierà l’organizzazione del lavoro? In quali date saranno operative le nuove strutture progettate e le modificazioni di quelle esistenti (crono programma)? Quanto costerà il funzionamento di ogni singola struttura nuova o esistente modificata? A quanto ammonterà la spesa sanitaria complessiva della provincia dopo la riorganizzazione? Per quali motivi il Piano di Attuazione Locale (Pal) predisposto nel 2007 per il triennio 07-09 non è stato aggiornato? Per quali motivi l’ospedale di Cona, dato per funzionante nel Pal entro il 2009 non è ancor stato ultimato? Perché il Pal in vigore non contiene alcun progetto di riorganizzazione della sanità ferrarese a seguito dell’apertura dell’ospedale di Cona? Entro quale data è prevista l’approvazione del Pal 2011-13? Entro quale data è prevista l’approvazione dell’atto di indirizzo della CSST 2011-13? Si pensa di proporre alla Regione la modifica dei criteri di attribuzione delle risorse sanitarie alle Province? A quanto ammontano le risorse complessive 2011 per la provincia? Quanto abbiamo speso nel 2010? A quanto ammontano i tagli richiesti dalla regione per il 2011 ed anni successivi? La conferenza socio sanitaria territoriale ha affrontato tali argomenti? Esistono delle deliberazioni della conferenza al riguardo? Se si, si chiede di metterle a disposizione dei consigli comunali.”
L’obbiettivo più importante del nuovo direttore generale del Sant’Anna era ed è l’apertura di Cona nel più breve tempo possibile e nella massima sicurezza.
Da oltre vent’anni la pessima gestione di questo progetto penalizza la qualità dell’assistenza ospedaliera dei cittadini ferraresi.
I ripetuti annunci del medesimo direttore (apertura di Cona in ottobre 2011 e primo parto in ospedale a Ferrara del 2012 presso il reparto maternità di Cona), sono clamorosamente falliti.
La scelta di raddoppiare Cona e chiudere il Sant’anna ed il pronto soccorso in città, scelta fatta dal Comune di Ferrara all’inizio del 2000, si è dimostrata devastante per la città ed ha prodotto una situazione che senza dubbio rappresenta il più grande scandalo sanitario del nostro paese.
Nel frattempo quasi 15 mila cittadini ferraresi hanno partecipato al referendum autogestito da Progetto per Ferrara ed hanno chiesto il mantenimento in città di un ospedale e di un pronto soccorso.
Il sindaco e la presidente della conferenza socio sanitaria dovrebbero attivarsi presso il presidente della regione e l’assessore regionale della sanità, per rimediare con adeguati provvedimenti al danno arrecato alla popolazione, alla credibilità dell’azienda ospedaliera e delle istituzioni, a seguito di un decennio di annunci non mantenuti.
Il consiglio comunale impegna il sindaco
ad attivarsi presso la regione e la conferenza socio sanitaria affinchè il trasloco al nuovo ospedale di Cona avvenga dopo che siano state accertate dagli enti competenti tutte le condizioni di massima sicurezza per i pazienti, il personale, gli studenti ed i visitatori;
ad attivarsi presso la regione e la conferenza socio sanitaria affinchè il suddetto trasloco avvenga dopo che i collegamenti viari e ferroviari, ed i servizi di trasporto pubblico, siano stati effettivamente predisposti in quantità e qualità adeguata per un regolare raggiungimento del nuovo ospedale;
ad accertare “quando” il direttore generale sia stato informato, da parte dell’azienda sanitaria locale (commissione), della probabile contaminazione da batteri dell’acqua potabile, dei relativi impianti e di quelli dei gas medicali;
Qualora ciò fosse accaduto prima del 8.11, data in cui direttore Rinaldi ha rilasciato dichiarazioni sui motivi del rinvio del trasloco, non citando gravi problemi di contaminazione dell’acqua e degli impianti
il consiglio comunale impegna il sindaco
a richiedere al presidente Errani ed all’assessore Lusenti la revoca immediata dell’incarico al direttore generale dell’azienda ospedaliera e la sua immediata sostituzione.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Progetto per Ferrara