



di Valentino Tavolazzi
A pochi giorni dalle elezioni è arrivato l’ennesimo colpo di teatro da parte di chi ci amministra. Il nuovo proclama annuncia l’apertura di Cona 1 entro il 2005 ed il completamento di Cona 2 entro il 2007. Non serve esperienza nei lavori pubblici per capire quanto quella promessa sia assurda ed ingannevole.
Indigna oltretutto che i ripetuti fallimenti nella tormentata vicenda, non abbiano suggerito alle istituzioni un rapporto con i cittadini più serio e responsabile di quello che ha caratterizzato le sceneggiate precedenti. Il messaggio ai partiti ed ai ferraresi è comunque molto chiaro: tutto procederà come previsto, Cona 1 e 2 saranno realizzati ed il S.Anna verrà chiuso.
Poco importa se i dibattiti di questi giorni o l’esito probabile di un referendum popolare dicono che gran parte della città è contro lo svuotamento del S.Anna, la sua vendita e la sua “riqualificazione” in centro commerciale. L’aspetto diabolico di questa storia sta nel fatto che il mix di bugie e pessime intenzioni annunciate da Sateriale, non ha carburante sufficiente per concretizzarsi in tempi umani. Innanzi tutto non tornano i conti.
Il verbale firmato dall’Inail, primo passo di un lungo iter di acquisto del fabbricato da parte dell’istituto, metterebbe a disposizione del nuovo ospedale 120 miliardi di lire già noti. L’azienda ospedaliera dovrà forse pagare per questo un congruo canone d’affitto annuo, facendo lievitare i costi della sanità ferrarese. Considerati i 135 miliardi già spesi, la parte coperta da finanziamento certo ammonterebbe dunque a 255 miliardi. Ammesso che il costo totale del nuovo ospedale sia davvero 514 miliardi (stime più affidabili lo collocano oltre i 700 miliardi), mancano all’appello 259 miliardi. Verrebbero reperiti, ci viene detto, con la vendita del S.Anna (20 miliardi dall’Asl e 60 dal mercato immobiliare) e con mutui e leasing per 120 miliardi.
Resta comunque un “buco” di 59 miliardi, inoltre le azioni annunciate, per reperire il denaro necessario al completamento dell’opera, sono incerte e dai tempi lunghissimi. La credibilità dell’Azienda ospedaliera e del Comune è già stata compromessa dal mancato rispetto dei termini più volte annunciati e dall’allegra gestione delle procedure d’appalto. Tuttavia si persevera nel tentativo di illudere i cittadini sul felice epilogo di una vicenda che costituisce una vergogna per la città.
Nessun ospedale nuovo funzionerà entro il 2005 e nemmeno entro il 2007. E quando accadrà sarà un disastro per la sanità ferrarese ed una sciagura per i cittadini Sateriale, se sarà rieletto, ultimerà il suo secondo mandato senza aver completato un progetto concepito da Soffritti 15 anni prima.
Questo accadrà se non si cambia rotta subito. E’ folle ed irresponsabile non voler prendere atto che la “soluzione” per Cona sta nell’ultimazione del primo lotto e nella ristrutturazione del S.Anna. Cona 2 non lo vuole nessuno, nemmeno la Facoltà di medicina, se escludiamo l’assessore regionale Bissoni, che non ha mai nascosto l’intenzione di chiudere il S.Anna e Sateriale che si è subito adeguato. E’ quella la scelta coraggiosa da fare, in linea con il progetto originario che assumeva Cona come completamento del S.Anna. Nel 1999, quando arrivò Sateriale, si doveva fare quel bando che ancora non è uscito, evitando spreco di tempo e denaro pubblico con leasing illegittimi.
Allora andava contrastata la decisione della Regione di chiudere il S.Anna per abbattere i costi di gestione, decisione che non ha mai sostenuto coerentemente con i fondi necessari alla costruzione del nuovo ospedale. La Regione ed il Comune, altro che il governo, sono mancati all’appello in questa vicenda. Si sono erogati centinaia di milioni di euro per ospedali ovunque, tranne che a Ferrara, dove in dieci anni sono arrivate solo le briciole. La delibera del Consiglio Regionale del 28 maggio 2003 non lascia dubbi al riguardo.
Si tratta del programma di completamento degli interventi avviati con i fondi della legge 67/88, per la ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico. Ebbene la Regione ha distribuito ulteriori 166 milioni di euro, riservando a Ferrara 7,6 milioni per il S.Camillo di Comacchio e 2,7 per Argenta. A Piacenza sono andati 26 milioni, 41 a Parma, 28 a Reggio, 33 a Modena e 13 a Rimini. Ferrara è stata esclusa perchè “con decreto del Ministero della Sanità 18 aprile 2001 sono stati previsti finanziamenti INAIL finalizzati alla realizzazione del complesso Ospedaliero di Cona e nel Protocollo d’intesa tra INAIL, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, Azienda Ospedaliera di Ferrara e Università di Ferrara, sottoscritto in data 22 novembre 2001, l’INAIL si impegna a rendere disponibile un finanziamento corrispondente a 61,9 milioni di euro”.
Insomma anche la beffa. Dal 2001 la “soluzione” Inail viene utilizzata dal Comune come specchietto per le allodole per illudere i cittadini, e dalla Regione per giustificare il proprio disimpegno finanziario. Intanto il cantiere di Cona è rimasto come era 5 anni fa, mentre il S.Anna cade a pezzi.
Valentino Tavolazzi
Progetto per Ferrara