



Articolo pubblicato da estense.com
Convocato per mercoledì l’Osservatorio provinciale del settore chimico
La voce di chi gridava “siamo sull’orlo del baratro” è stata ascoltata. Ora si tratta di capire se chi ha recepito quelle proteste saprà tradurle in azioni concrete. Lo sciopero di 4 ore dei lavoratori di Nylco, dopo che l’azienda ha annunciato la rinuncia al progetto di fusione con la P-Group, seguito da un presidio in piazza municipale, ha sortito i primi effetti, almeno quelli immediati.
Una delegazione delle sigle dei chimici di Cgil Filcem, Cisl Femca e Uil Uilcem è stata ricevuta prima dal sindaco Tiziano Tagliani e poi dagli assessori provinciali Giorgio Bellini (Ambiente) e Carlotta Gaiani (Attività produttive).
Il primo obiettivo è stato quello di strappare la promessa della convocazione dell’Osservatorio provinciale del settore chimico per mercoledì pomeriggio alle 15 (dell’organismo fanno parte Provincia, Comune di Ferrara, Camera di Commercio, Sipro, Arpa, Ervet, Unindustria, Confartigianato, Cna e i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil).
Agli amministratori è stata rappresentata la situazione in cui versa in particolare Nylco, che vede i suoi 27 dipendenti in cassa integrazione ordinaria a rotazione da un anno. “A metà novembre – ricorda Luca Fiorini della Filcem – scadranno i dodici mesi di cig e prima di allora la proprietà dovrà dare alcune risposte. Se non ci sarà la fusione con P-Group difficilmente potrà essere mantenuta la continuità produttiva e occupazionale per i 27 dipendenti della Nylco e per i 55 lavoratori della P-Group”.
A cominciare da “un piano di ristrutturazione credibile – continua Fiorini -, per rilanciare l’azienda; per ora l’augurio è che sia Nylco che P-Group (per le quali i sindacati vedrebbero di buon occhio il confluire in un unico soggetto, ndr) si accorgano che attorno a loro c’è l’aspettativa di un intero territorio”.
Quanto al tavolo di mercoledì, i sindacati porteranno “la nostra analisi relativa all’intero comparto chimico dopo un anno di crisi”. In particolare alcune richieste sono dirette alla amministrazione del Castello, cui spetta – come impegno preso in sede di piano provinciale – di bonificare le aree del petrolchimico e costruire una rete di monitoraggio dell’aria per il controllo delle emissioni. “Due azioni – hanno ribadito i sindacati -, che comporterebbero un beneficio ambientale e la creazione di condizioni maggiormente favorevoli per nuovi insediamenti produttivi nell’area del petrolchimico”.