



di Paolo Giardini
Per i risultati di gestione ottenuti nel 2011, il direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara, dubbioso della generosità altrui in questi tempi di vacche magre, s’é fatto il regalo di Natale assegnandosi un premio di 22.223,79 euro. Niente di illegittimo, come sempre. Nella delibera di auto assegnazione n. 256 del 13/12/2012 spiega di quale legittimità si tratti: l’art. 1, comma 5, del D.P.C.M. 502 del 1995: “La Giunta regionale, con riferimento al grado di raggiungimento di tali obiettivi, stabilisce annualmente la percentuale di incremento del compenso, entro il limite massimo del 20%, che può essere corrisposta sulla base del raggiungimento degli obiettivi prefissati. La corresponsione di tale incremento è subordinata alla verifica da parte della Giunta regionale del raggiungimento degli obiettivi stessi”.
Se la verifica della Giunta regionale darà esito positivo per il raggiungimento di obiettivi che, per quello che pubblicamente se ne sa, nel 2011 comprendono almeno:
– una morte per legionella al S. Anna dovuta ad impianto dell’ospedale contaminato per assenza di sistematici controlli obbligatori;
– il non avvenuto trasloco ufficiale a Cona, del 25 ottobre 2011 e completamento in 5 settimane;
– il non avvenuto trasloco ufficiale a Cona il 3 Novembre 2011 e completamento bla bla;
– il non avvenuto trasloco a Cona e completamento bla bla in tutto il resto del 2011;
– le spese per l’allestimento del trasloco con impacchettamenti inutilizzati (riducendo l’operatività del S. Anna) e il costo di stand-by delle imprese di facchinaggio;
– mancata depurazione dell’impianto acqua di Cona, per cui se quei traslochi non fossero stati fermati da enti esterni, l’ingresso trionfale a Cona avrebbe garantito l’erogazione ai nuovi abitanti di acqua potabile alla legionella;
– mancato adeguamento ad obbligatorie norme impiantistiche elettriche per gli ambienti ospedalieri (riscontrati dalla Commissione Medica, non dalla sua Direzione Lavori!) e ad altrettanto obbligatorie norme antincendio riscontrate dai VV.FF;
– mancato adeguamento per l’ergonomia generale dell’ospedale di Cona di dotazioni minime (perduranti a fine 2012) quali i contenuti di una segnaletica/cartellonistica degna del nome, semplici sedie ubicate negli enormi spazi di transito (o almeno indicazioni in swahili: negli ambulatori della savana i pazienti si buttano in terra nell’attesa d’essere chiamati a voce, che al numerino in mano non corrisponde nessun pannello luminoso), ascensori che fermino a tutti i piani senza costringere tutti a dover passare lungo la galleria commerciale per andarsene;
se la Giunta, dicevo, confermerà il premio per i risultati ottenuti, consiglierei a mr. Rinaldi di cambiare la procedura d’assegnazione dei premi di produzione: appena prima d’iniziare l’anno, non dopo, ad anno trascorso. E, senza tanto fare il pidocchioso: si assegni un premio di almeno 100.000 euro, che ad ospedale di Cona aperto ora va sul sicuro.
Fra la gente che non segue gli specialisti che se ne scappano da Cona, o che non va altrove per interventi che a Cona non si fanno, quella che resta trova più comodo rischiare d’andare a morire al S. Orsola a Bologna, più facilmente raggiungibile di Cona dai mezzi pubblici. La media del rischio Cona, quindi si abbassa e i premi aumentano di conseguenza. Già che c’è, faccia 200.000 anticipati.