



Pur non potendo verificare nulla, presumo che i sondaggi telefonici delle aziende specializzate in ricerche d’opinione siano aleatori sull’affidabilità del campione, perché la martellante pubblicità delle compagnie telefoniche ha demolito il buon rapporto utente-telefonata ricevuta.
Dopo decine di chiamate, anche un deficiente riconosce dai primi fonemi la forma espressiva del disturbatore. E’ diventata così una prassi il borbottare che non interessa e chiudere la comunicazione. Se per caso ho ricevuto una richiesta di sondaggio non me ne sono accorto per via di quella prassi in uso da chi non ne può più di telefonate ossessive. Ne deduco che chi risponde ad un sondaggio telefonico sia un soggetto raro nella fascia d’età fra i 7 e i 97 anni, a meno che non si “aspetti” d’essere sondato. Va da sé che l’affidabilità di sondaggi simili sia analoga a quelli del mago Otelma.
Alludo al recente sondaggio sull’elettorato ferrarese dai risultati corrispondenti a quelli attesi, visto che coincidono con le chiacchiere di tre mesi fa. Possibile? Forse sì, trascurando che i dati di tre mesi fa erano stime e si considera che i ferraresi di oggi sono ancora quelli di ieri. Forse no, constatando le rilevazioni in rete sui siti internet dei candidati, che evidenziano la grandissima mobilità dell’interesse degli utenti. Non è valido considerare l’utenza internet come rappresentativa dell’elettorato, ma non si può ignorare che in Italia l’accesso ad internet ha superato l’indice di gradimento del possesso dei telefonini. E se è indiscutibile che ci siano più telefonini che elettori, al mago Otelma conviene fare previsioni valide per tre giorni, e astenersi dal farle nella settimana precedente le elezioni.
Paolo Giardini
Progetto per Ferrara