



Alla pubblicazione della relazione del commissario giudiziale, da parte della Nuova Ferrara, che ha riaperto il caso Spal/Fotovoltaico/Turra/Butelli/Hera (la prima denuncia alla pubblica opinione la fece Ppf alla fine del 2011), Tagliani replica in modo sconcertante. Riferendosi all’esito deludente dell’operazione sponsorizzata da lui e dalla Zapaterra, egli dichiara a Stefano Ciervo, autore dell’inchiesta: “E’ normale che siano andati a Turra e non alla Spal, che non ci metteva un euro, i maggiori benefici”. Un’affermazione che lascia basiti, dal momento che il sindaco aveva venduto quell’operazione come risoluzione della crisi della Spal e come presupposto per dare un futuro glorioso alla squadra. Ricordiamo tutti i servizi televisivi e le conferenze stampa davanti ai pannelli fotovoltaici.
Ora, se il sindaco, pur non avendo letto, come sostiene, i contratti tra Spal, Turri ed Hera, trova naturale che i benefici maggiori vadano a Turra, dunque si aspettava fin dall’inizio che alla società decotta sarebbero arrivate solo le briciole, perché mai si sarebbe dato tanto da fare per consentire l’investimento che invece avrebbe consentito, secondo lui, il salvataggio di società e squadra? E se non lo ha fatto per favorire Turra, che porta a casa una vagonata di milioni, come è giusto che sia stando alle contorsioni di Tagliani, per quale altro motivo il sindaco si sarebbe speso personalmente in quello che veniva esaltato come unico esempio virtuoso di collaborazione pubblico privato nello sport? Se sapeva a tavolino che tutto sarebbe servito solo a riempire di utili un privato, perché si è dato tanto da fare?
I tifosi della Spal ed i ferraresi, che oltretutto pagano gli incentivi intascati da Turra, hanno il diritto di saperlo.
Supponiamo invece che Tagliani fosse all’oscuro di ogni cosa. E’ mai possibile che un sindaco, che è anche avvocato, non si sia accertato, prima di fare promesse alla città e di spendersi in quel modo, che l’operazione montata in fretta e furia contenesse effettivamente le garanzie che alla Spal, oggetto del salvataggio, arrivassero davvero le risorse necessarie? Come si può autorizzare un investimento concepito per aiutare la squadra del cuore di molti ferraresi, senza controllare le carte, salvo poi affermare a babbo morto che è “normale” che i benefici li abbia presi Turra? E’ davvero incredibile!
Ci domandiamo inoltre quale sia stato, nella vicenda, il ruolo di Hera, che zitta zitta intascherà 3 milioni di euro (dopo averne presi 1,5 dal Comune). Come poteva non saperlo Tagliani? Ppf lo ha chiesto più volte, ma il sindaco non ha mai risposto. Eppure Tagliani non è un socio di Hera (per conto del Comune) e non ha (fino a oggi) un rappresentante nel consiglio della società? E ancora. Chi pagherà lo smaltimento del campo fotovoltaico, molto costoso, alla fine del ventennio? Dobbiamo forse aspettarci la beffa, e cioè che finiti gli incassi Turra sparisca, lasciando a Hera, o peggio al Comune proprietario della discarica, l’onere dello smaltimento di migliaia di metri quadrati di pannelli, di tonnellate di carpenteria metallica e di fondazioni in cemento armato?
Se Tagliani non sapeva nulla di tutto ciò, ha gestito veramente male l’operazione! Se invece sapeva, ha preso tutti per i fondelli! In entrambi i casi la cosa migliore che potrebbe fare oggi, è togliere il disturbo.
Valentino Tavolazzi.
Consigliere comunale
Progetto per Ferrara
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