



Stipendio da consigliere regionale? No grazie: Giovanni Favia, candidato in Regione con la lista Grillo, annuncia che se approdera’ sui banchi dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna non intaschera’ per intero il compenso che gli spetterebbe. “Non ci penso neanche”, ha detto il ‘grillino’ questa mattina ai microfoni di Radio Citta’ del Capo durante uno dei suoi affondi contro la ‘casta’ dei politici. L’indennità economica riconosciuta ai consiglieri regionali “e’ un privilegio della casta della politica, mentre io sono solo un semplice cittadino che vuole farsi portavoce di altri cittadini. Quindi, intendo rimettere la mia indennita’ al servizio del movimento”, spiega Favia.
Per lui, se eletto consigliere regionale, chiederà solo “uno stipendio per vivere dignitosamente”: circa 1.300 euro al mese, stima il candidato anche se a decidere saranno gli aderenti al movimento ‘a 5 stelle’ che lo sostiene nella corsa a viale Aldo Moro.
Favia e’ convinto che versando gran parte dello stipendio da consigliere in realta’ “quei soldi tornano a cittadini perche’ vanno a un gruppo di persone che porta avanti politiche per il bene della comunita’ e che fa attivita’ di controllo per la trasparenza della politica. Quei soldi vanno spesi per la comunità, non per arricchire qualcuno”.
Favia promette anche che il suo primo atto da consigliere sarà una proposta di legge regionale “anti-casta” fondata su tre capisaldi: il divieto di cumulo di cariche nelle partecipate, un “tetto agli stipendi d’oro dei consiglieri regionali” e la scelta dei manager “per curricula e con concorsi pubblici, con libertà di autocandidatura per tutti i professionisti; cosi’ si può spezzare la ‘casta’ dell’Emilia-Romagna fatta di nomine decise da sindaci e partiti”.