18 Nov, 2009
Strategia rifiuti zero? No grazie
Inserito da: PpF In: Ambiente e salute|Circoscrizione 4




di Valerio Tavolazzi
Lettera pubblicata da estense.com
Ieri sera, 16 Novembre, ho partecipato alla seduta del Consiglio di circoscrizione 4. All’ordine del giorno le Politiche aziendali di Hera. Erano presenti il Presidente di Hera Ferrara Srl, Pastorello, il Direttore Generale, Sirri, e i Responsabili Santini e Rossi.
Mentre ascolto le relazioni esposte, un dato mi colpisce. Obiettivo gestione rifiuti per Ferrara nel 2011: 50% di raccolta differenziata. Collego subito questo dato alle informazioni che Raphael Rossi, dell’Ente di Studio per la Pianificazione Ecosostenibile dei Rifiuti di Torino, ci aveva fornito, durante la conferenza del 12 Marzo 2009, in piena campagna elettorale.
E’ dimostrato, in Italia e nel mondo, che adottando il “porta a porta” si possano raggiungere altissimi livelli di differenziata (dal 70% a oltre il 90%). Questa tipologia di gestione è in sperimentazione in città, non piccole, come Roma e Torino. A Salzano (VE) dal 2002 al 2003 si è passati dal 18% al 75%. Ad Asti (74.000 abitanti) erano al 64 % nel 2005. A Novara (103.000 abitanti) hanno già superato il 68%.
Ma anche il resto del mondo va in questa direzione (Berlino, Parigi, Londra, Vienna, Zurigo). Infine la chicca: San Francisco (809.000 abitanti!!) si è posta l’obiettivo del 75% per il 2010 e dei Rifiuti Zero per il 2020.
Talvolta, per fare bene, basta copiare bene gli altri.
Ne chiedo conto, quindi, ai Responsabili di Hera presenti. Mi rispondono che è tutto relativo: i risultati dipendono dal territorio, dalle norme locali, dalle leggi nazionali. Inoltre, gli investimenti fatti da Hera vanno in altra direzione, la direzione del cassonetto stradale (“metafisico”, aggiungo io). Per il cittadino ferrarese, questi investimenti sarebbero un onere da sostenere, comunque.
Come dire: la “politica del cassonetto” l’abbiamo decisa noi (Hera), ma gli investimenti per attuarla dovete comunque pagarli voi (ferraresi), anche a fronte di prove che dimostrino la bassa prestazione delle politiche di gestione rifiuti, fino ad ora intraprese.
Allora mi viene in mente una prima soluzione: in regime di libero mercato, potremmo valutare altri fornitori e risolvere il problema. E in regime di monopolio? Ci teniamo Hera e addio raccolta porta a porta e Rifiuti Zero.
Seconda soluzione: AATO 6 (Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale) fa, finalmente, ciò per cui è nata (dal sito: “esercita le sue funzioni di programmazione e controllo sull’erogazione del Servizio di gestione dei Rifiuti Urbani e Assimilati”): definisce, cioè, le regole e gli obiettivi nelle convenzioni stipulate con Hera, pretendendo i risultati migliori e le migliori tecniche di gestione conosciute al momento, a parità di prezzo.
Mi accorgo che San Francisco è dall’altra parte del mondo.
Ultima nota dolente: ieri sera scopro che circa il 30% della plastica differenziata non viene riciclata, finisce in discarica o nell’inceneritore: a voi la scelta.
Valerio Tavolazzi
Consigliere Circoscrizione 4
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