di Valentino Tavolazzi

I consigliere del Pd Portaluppi è un medico, ma per spirito di partito è costretto a dissertare di economia, terreno per lui assai insidioso. Informo il temerario che gli ammortamenti non assorbono il cash flow, bensì ne fanno parte insieme all’utile. Abc di economia aziendale. Sono accantonamenti meramente contabili. Le rate dei mutui invece sono uscite di cassa effettive, ma cesseranno nel 2014 e già ora sono inferiori al cash flow ed agli ammortamenti.  Nemmeno la svista della manutenzione regge.  Il perito ha ridotto di 4,5 milioni di euro il valore dell’azienda per interventi manutentivi effettuati da Hera.

  Non sono agli atti pezze d’appoggio che dimostrino la fondatezza delle pretese di Hera, né che tali interventi siano straordinari (visto che il contratto d’affitto pone a carico della multiutility gli ordinari) e nemmeno che i medesimi siano stati ordinati da Agea Reti e negoziati. Ravenna, a fronte di un importo inferiore di manutenzione, ha ottenuto un incremento di valore delle reti pari a 10,5 milioni di euro. Non esiste agli atti analoga trattativa svolta a Ferrara dal sindaco, dalla maggioranza o dal consigliere Portaluppi.

 Non ho espresso alcun giudizio sul perito nominato dal Tribunale di Bologna.  Al riguardo suggerisco al consigliere Portaluppi di non divulgare insinuazioni.  Affermo solo che egli ha fatto legittimamente propri i valori determinati da una perizia di parte di Hera e che al tempo stesso non esiste una perizia di parte del Comune di Ferrara.

 I 900 mila euro da sborsare in tasse legate all’operazione, sono di fatto gettati dalla finestra. Poco importa che i presunti dividendi futuri della azioni Hera li “bilancino”, come azzarda Portaluppi. Tali utili ci sarebbero stati anche senza sprecare quasi un milione di euro a causa del trasferimento delle azioni Agea Reti dal Comune alla Holding Ferrara Servizi. Dunque, stante la sottostima di Agea Reti, non c’è alcuna plusvalenza patrimoniale reale, nè alcun risultato positivo dell’operazione. Al contrario il Comune di Ferrara e la maggioranza, pur di accontentare Hera, riescono diabolicamente a pagare tasse su plusvalenze meramente contabili.

 Il Pd, la maggioranza e Portaluppi, avrebbero dovuto farsi un giretto in Romagna. Balzani, il sindaco di Forlì, le reti se le tiene. Ha chiuso la questione con Hera non partecipando all’aumento di capitale del 7%, abbassando la propria partecipazione dal 2,02% all’1,96%.

 Per Ravenna ed Imola invece vi sono presupposti strategici diversi. Area Asset (Ravenna) ha una plusvalenza di 12,1 milioni di euro, che produrrà riserve distribuibili per 6,1 milioni tra Ravenna e Cervia. Il gruppo Ravenna Holding passerà da 49,3 milioni azioni (4,77%) a 82,4 (7,39 %). Assieme al Con.Ami (Imola) raggiungerà il 16,04%. L’area romagnola arriverà al 26,08%, contro il precedente 21% ed il bilancio del Comune di Ravenna beneficerà di una entrata straordinaria di 6,2 milioni di euro, di cui 1,6 disponibili per il bilancio 2009 e il resto per il bilancio 2010. Imola, in cambio del conferimento delle reti del gas e del teleriscaldamento del Con.Ami, avrà un pacchetto di 40,7 milioni di azioni, per un ammontare di 71,2 milioni di euro. Con.Ami, con un 8,66% rafforzera’ la propria posizione di terzo azionista di Hera e continuera’ ad essere maggioritario anche nel patto di sindacato romagnolo.

 Un medico può non avere la necessaria competenza per affrontare certi temi, ma dovrebbe informarsi prima di farsi un’opinione. Sempre che sia lui a farsela!

 Valentino Tavolazzi

Consigliere comunale Ppf