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26 Ott, 2011

Tafuro e i cavalli da tiro

Inserito da: PpF In: Economia, sviluppo, lavoro|Politica

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Il petrolchimico è in crisi, i posti di lavoro sono a rischio, gli accordi di programma sono falliti, la turbogas non ha prodotto alcuna occupazione, né energia a basso costo, le bonifiche sono ferme. E Tafuro, aspirante portavoce in consiglio comunale delle aziende insediate, disserta sulla mosca cocchiera di La Fontaine! Raccogliendo l’assist offertomi, potrei associare al consigliere del Pd l’immagine dei sei cavalli da tiro, che ben rappresenta lo sforzo, a testa bassa ed a mano sempre alzata, da lui compiuto sui banchi del consiglio, insieme a colleghi di partito, per puntellare le disastrose scelte della maggioranza. Ma Tafuro va oltre. I suoi attacchi basati su illazioni e menzogne, che riprenderò per il dovere di ristabilire la verità, sono lesivi della mia credibilità e al tempo stesso sono il segno del degrado della politica espressa dalla nuova classe dirigente del Pd, incapace di sostenere un confronto di merito su temi vitali per la nostra comunità.

 Oltre al declino del polo chimico, Tafuro evita con cura anche l’importante conflitto di interessi, che riguarda alcuni consiglieri comunali del Pd, più volte segnalato da Ppf in consiglio comunale e sulla stampa. Alcuni esempi.

 Quando la consigliera del Pd Ricciardelli dichiara che i tempi di rientro in ospedale delle ambulanze non sono importanti, grazie alla “stabilizzazione” del paziente effettuata sul luogo di soccorso (sappiamo invece che per i casi di infarto, ictus, grave emorragia, grave insufficienza respiratoria, la terapia non può essere effettuata sul posto ed il minuto fa la differenza), dobbiamo ritenere che a parlare sia la consigliera comunale o la dirigente del 118 che di quei tempi è responsabile? Quando il consigliere del Pd Portaluppi sostiene che non è un problema la chiusura del Sant’anna e la spostamento a Cona di 50 mila prestazioni in day hospital (tra le quali chemioterapie e radioterapie) e di 15 mila accessi al pronto soccorso generale, notturni, festivi e prefestivi, in codice bianco e verde (suture, scottature, distorsioni, versamenti articolari, febbre, coliche renali, ecc.), egli esercita il ruolo di eletto dai cittadini per tutelarne i diritti o di dirigente dell’azienda sanitaria che ha fatto tali scelte? Quando il consigliere Tafuro in consiglio comunale invoca la riduzione del costo dell’energia per le aziende del petrolchimico, oppure la rapida approvazione dei piani di valorizzazione delle loro aree, ma al tempo stesso rifiuta la proposta Ppf di divulgare in internet i dati dell’inquinamento, contro la quale avrebbe votato se non fosse intervenuto il sindaco, dobbiamo ritenere che a parlare sia il consigliere o piuttosto il tecnico del gruppo ENI, che nel suo curriculum vanta esperienze come segretario della Squarzanti-Bertazzini e segretario circoscrizionale della zona est dei Democratici di Sinistra? I dubbi di conflitto di interessi sono fondati.

 Ricordo che il 19.9.11 il Consiglio comunale ha adottato all’unanimità il codice europeo di comportamento degli eletti che all’articolo 11 recita: “l’eletto si astiene dall’esercitare delle cariche, professioni, mandati o incarichi che suppongono un controllo sulle sue funzioni di eletto o che, secondo le sue funzioni di eletto, avrebbe il compito di controllare”.   Sembra evidente che tra i compiti dei consiglieri comunali vi sia il controllo dell’operato delle aziende sanitarie e delle società del Petrolchimico che hanno firmano accordi di programma con il Comune. Come possono Tafuro, Ricciardelli, Portaluppi (ma anche Pulvirenti dipendente Sipro, Balestra presidente Uisp), esercitare in piena libertà il controllo su aziende o organizzazioni di cui sono dipendenti, dirigenti o addirittura rappresentati legali?

 Da ultime le menzogne di Tafuro. Egli sostiene che grazie “alla militanza politica” alle “comodissime amicizie” ed alle “protezioni politiche”,  avrei beneficiato di una “confortevole e rapida carriera dirigenziale nelle cooperative rosse” e “gravato pesantemente quanto inutilmente, per anni, sulle spalle dei contribuenti ferraresi”. Affermazioni false e diffamatorie che qualificano qualità e spessore di chi le fa, oltretutto dall’alto della sua esperienza di segretario di sezione. La mia storia professionale è in rete da anni, non ho nulla da nascondere, al contrario ne vado orgoglioso. Solo Tafuro riesce a parlare di ciò che non conosce, senza capire ciò che legge, costruendo tesi ed illazioni in contrasto con la verità.

 Non militavo in alcun partito prima (e per lungo tempo anche dopo) di lasciare il Petrolchimico di Marghera ed essere assunto in Cei, a seguito di selezione basata sui requisiti professionali. E’ pure falsa l’accusa di rapida carriera dirigenziale. In Cei sono sempre stato inquadrato come impiegato, anche nel periodo in cui fui presidente (7/83-10/84). E’ falso che non misi a rischio carriera e stipendio in quella vicenda. Accadde esattamente il contrario. Ero presidente della cooperativa da pochi mesi, quando il partito antenato del Pd decise di affidarla a Donigaglia, rullando tutti coloro che la stavano difendendo. Subito dopo l’immediato scontro con il presidente della Coopcostruttori, mi dimisi al buio, rimanendo per mesi senza stipendio e Tfr, e, senza padrini politici, mi diedi da fare per trovare un altro lavoro. Ricevetti due proposte da Cmc di Ravenna  e Cmb di Carpi, che mi avevano conosciuto durante il tentativo di salvare la Cei. Scelsi la prima. Nessun partito mi aiutò, potei contare solo sulla mia credibilità professionale. E’ falsa infine l’accusa di aver gravato sulle spalle dei ferraresi come direttore generale del Comune. Sono fiero del lavoro svolto in quei due anni, apprezzato da dipendenti e da dirigenti politici di Tafuro (http://www.progettoperferrara.org/cosa-dicevano-allora-1-0425.html). Fu Tagliani a sprecare i soldi dei cittadini! Pur di liberarsi, anzi tempo e senza giusta causa,  dell’ostacolo ai suoi piani di svendita dei beni comuni, fece pagare ai ferraresi l’indennizzo contrattualmente previsto. Tafuro avrebbe potuto rivolgersi alla Corte dei Conti per ottenere il rimborso di quei soldi da parte di chi ne aveva coscientemente deciso lo sperpero. Se vuole, forse è ancora in tempo a farlo!

 Valentino Tavolazzi

Consigliere comunale Ppf /Movimento Cinque

 

 

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  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

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