



di Paolo Giardini
E’ avvenuto il cambio della guardia, nell’incarico di dare addosso a Tavolazzi ogni volta che parla, fra il consigliere comunale Portaluppi e il consigliere comunale Tafuro.
L’avvicendamento non è molto indovinato. Il Portaluppi dimostrava almeno un po’ di buona volontà, cercando d’erudirsi sugli argomenti di cui parlava. Il Tafuro invece, parla e basta, come viene viene. Gli viene male regolarmente e, quel che è peggio, compiacendosi del risultato.
Molte persone si accontentano di idee sbrigative. E’ una fortuna, e si comprende che costituiscano il target del Pd in salsa locale. Ma ci si fermi lì, non si punti tutto sulla sbrigatività. Rinunciando alle idee si arriva al comportamentismo, via di mezzo fra l’automatismo psicomotorio del camminare con le mani intasca e il riflesso condizionato del cane di Pavlov. Egoisticamente chiedo al Pd che cambi l’incaricato al watch dog, perché non c’è gusto a replicare al Tafuro. Nella sua ultima esternazione, dichiara con orgogliosa sicurezza (in stile Bollettino della Vittoria di Diaz) “che attualmente il petrolchimico utilizza 80 MWe ed Estelux ne ha chiesti 80 MWe, per un totale di 160 MWe. Questa è realtà.”. La realtà. Quella di Muzio Scevola che suonava Chopin al pianoforte.
Purtroppo la realtà è limitata da fastidiosi impedimenti. Se Tafuro diventasse sindaco (incarnando quella guida popolare che la base elettorale Pd chiede da decenni senza mai ottenere, che immancabilmente le rifilano dei piccolo-borghesi), pur coi nuovi poteri non potrebbe regalare al petrolchimico la fornitura d’energia elettrica per l’utilizzo di 80 MW, senza incappare nel problema del trasformatore elettrico!
Sfortunatamente, ogni volta che un distributore fornisce energia elettrica in grande quantità, la eroga ad un livello di tensione diverso da quello di utilizzazione. Le macchine che adeguano i livelli di tensione si chiamano, appunto, trasformatori elettrici. Sono macchine impolitiche, antidemocratiche, molto costose e che chiedono complicate dotazioni accessorie come cabine, quadri a monte, quadri a valle, linee cavi. Non si curano del parere dei politici: se sono dimensionate per un totale di 40 MW, non superano i 40 MW se non di qualche percento brevemente, figuriamoci se accettano d’arrivare a 80 MW! Mentre il Trasformismo in politica consente un’infinità di cose, compresa la possibilità di far volare gli asini fino a poltrone dirigenziali, i trasformatori elettrici ne consentono una sola! E’ per questo che SEF, prima che si profilasse Estelux, tenendo conto di tutti i trasformatori presenti nel petrolchimico, aveva progettato di alimentare lo stabilimento con una macchina da circa 30 MW. Cambiando poi progetti e carte in tavola con la richiesta Estelux di 100 MW, aggiungendo quella potenza al suo trasformatore.
Alla SEF erano sprovveduti. Non chiedevano istruzioni al consigliere comunale Tafuro. Così il povero Muzio Scevola deve continuare a far miracoli col moncherino.
Paolo Giardini
Progetto per Ferrara