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21 Apr, 2009

Tagliani ‘scarica’ Sateriale

Inserito da: PpF In: Politica

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Il candidato Pd nel faccia a faccia con Dragotto: ”Ero solo il vice”

In una sala conferenze della Camera di Commercio gremita di spettatori, si è tenuto il primo faccia a faccia tra i candidati sindaco delle principali liste politiche in lizza per la poltrona più alta del Municipio. Giorgio Dragotto e Tiziano Tagliani, moderati dai direttori responsabili dei due principali quotidiani della città Corrado Piffanelli (Carlino) e Alberto Faustini (Nuova Ferrara) hanno dato vita ad un confronto corretto, dai toni sempre sostanzialmente pacati, anche se non sono mancati alcuni colpi bassi, che hanno infiammato il dibattito.

L’incontro è stato promosso dall’Associazione Nazionale Donne Elettrici, anche se va precisato che almeno la metà dei partecipanti all’incontro erano uomini. Proprio la sensibilità all’universo femminile è stato il prima tema lanciato in pasto ai due candidati, che subito mostrano differenti vedute.

Inizia Tagliani: “Nel mio programma ho esplicitato come intenderò operare nel caso in cui sarò sindaco. Per risolvere i problemi occorre prima conoscerli, poi farsi consigliare nel modo più giusto. Questa è una concretezza propria del mondo femminile. Sono felice di constatare che nelle liste che mi sostengono si cerchi di equilibrare la presenza di donne e uomini, tendendo al 50%”. Anche la replica di Dragotto è improntata sulla praticità, seppure su binari differenti. “Io non sono un appassionato delle pari opportunità applicate alla sfera uomo/donna, ma per le vere opportunità concesse in modo universale verso tutti. La macchina pubblica che ho in mente deve avere caratteristiche di efficienza in modo tale che l’amministrazione sia realmente al servizio di tutti i cittadini”.

Incalzato dai giornalisti il confronto si sposta presto su temi più caldi. I due candidati sono accomunati da alcuni aspetti. Innanzitutto per la prima volta nella nostra città, nessuno dei due principali sfidanti alla poltrona di sindaco proviene da un partito comunista o post comunista. Entrambi sono invece insigniti di incarichi in Regione. Cosa faranno in caso di elezione? Dragotto precisa che “governare la propria città è la massima aspirazione che un politico può ottenere dal momento in cui decide di dedicarsi alla cosa pubblica”. Non dimenticando di scoccare una prima frecciata a Sateriale. “Se sarò sindaco – precisa l’esponente azzurro – sarò sempre presente e sempre disponibile verso ogni cittadino che ha bisogno di parlare con il vertice dell’amministrazione”.

Poi una seconda sferzata che colpisce sia il sindaco in carica che il suo sfidante, vice di Sateriale nel quinquennio precedente. “Certamente non può essere un buon amministratore quello che intende festeggiare annunciando che l’Ospedale di Cona aprirà il prossimo anno, quando nel 2003 la data di inaugurazione era stata fissata al 2005. Messaggio che all’epoca era stato divulgato a scopi puramente propagandistici, prendendo in giro l’elettorato”. L’esponente del Pd, chiamato in causa, non può evitare di affrontare la questione. “Trovo un po’ demagogico ricorrere a certi argomenti – precisa Tagliani -. Quando a Cona si chiuse il rubinetto di parte dei finanziamenti pubblici erano possibili solo due scelte. O chiudere l’opera, ma questo sarebbe stato sbagliato perché l’attuale Sant’Anna non può essere oggetto di recupero. Oppure attivarsi, come ho fatto io nella commissione regionale per la sanità, per trovare nuovi fondi. Tutto questo malgrado fossi inizialmente contrario al polo ospedaliero per la sua localizzazione”.

Ma lo scontro, pur senza inasprirsi, diventa ancora più caldo quando viene sollevato l’aspetto della discontinuità dal passato, tematica molto sbandierata in questa campagna elettorale tanto a destra quanto a sinistra. “La mia priorità per i primi cento giorni di mandato – illustra l’ex vice sindaco – sarebbe quella di visitare tutti gli uffici comunali, per motivare i dipendenti, ma anche per scoprire quali potenzialità esistono all’interno dell’amministrazione, per evitare inutili ricorsi alle costose consulenze esterne”.

Dragotto approfitta della domanda per affondare il colpo. “Suona molto difficile sentire parlare di discontinuità da parte di chi ha condiviso le scelte principali di un’amministrazione, per ben 4 anni, e ora si presenta agli elettori come quello che è appena atterrato da Marte”. La critica del forzista è a 360 gradi. “L’attuale amministrazione si è dimenticata del patrimonio artistico della città, il centro è un luogo non valorizzato, e soprattutto le opere pubbliche significative sono state pari a zero. In qualsiasi altra città in questi anni si sono costruiti ospedali, circonvallazioni, raccordi autostradali. A Ferrara possiamo notare giusto 5 pilastri di un cavalcavia fantasma, che stanno pian piano crollando, nei pressi del Palazzo degli Specchi, pure quello abbandonato e quasi al collasso. L’ultima opera considerevole è stato il restauro delle Mura, datato anni ’80, durante il governo di Sofritti”.

In questo caso la replica di Tagliani è articolata. “Io difendo molte scelte dell’amministrazione, che ha prodotto eventi culturali e numerosi interventi, anche in ambito di politiche familiari. Poi credo – precisa l’avvocato – che ci sia una bella differenza tra fare il sindaco e ricoprire il ruolo di vice per un periodo limitato di tempo. Sono anche convinto che la gente voglia giudicarmi sui progetti che potrò fare, non per quello che è stato il passato”.

Naturalmente anche sulle modalità di rilancio di Ferrara i due contendenti hanno ricette diverse. “I bilanci degli enti pubblici devono prevedere grossi sacrifici e tagli alle spese – spiega il candidato del Pd – per via della legge statale sui vincoli di bilancio, che salvo deroghe ad alcune amministrazioni locali “amiche”, come Roma e Catania, sono limitate negli investimenti. Noi rispetto al passato dovremmo rinunciare a vari investimenti e a diversi eventi per far fonte ad altri bisogni primari. Malgrado questo siamo riusciti a farci destinare fondi per progetti europei importanti come l’idrovia”.

Per Dragotto le priorità sono altre. “Il nostro è un territorio che economicamente sta morendo. Il pubblico da solo non può risolvere tutto. Occorre che chi rappresenta questo territorio si dia da fare, muovendosi a livello, regionale, europeo e mondiale, per attrarre opportunità imprenditoriali. Il sindaco deve essere un ambasciatore che si muove con lo scopo di convincere realtà aziendali ad investire qua piuttosto che in Paesi lontani,. E poi riaccendiamo la nostra cultura, senza tagliarla, promuovendo i tesori d’arte della nostra città, tra cui il Palio e le contrade, veri motori trainanti della cultura sul territorio”.

di Leonardo Rosa

estense.com

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  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
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  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

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