20 Lug, 2011
Tagliani ed il PD saranno giudicati su Cona e Sant’Anna




di Valentino Tavolazzi
La festa Rosso di Sera del Pd è ormai diventata la sede degli scongiuri propiziatori, l’ultimo dei quali lo ha fatto ieri sera l’avvocato Tiziano Tagliani, dichiarando che il Polo ospedaliero di Cona “non sarà elemento di giudizio politico nei suoi confronti”. Ci siamo abituati da decenni al camaleontismo dei politici locali, che contando sulla memoria corta di parte dell’elettorato ferrarese, tentano di riproporre se stessi come “il nuovo che avanza”, magari dopo un ventennio di militanza politica un po’ qua e un po’ là, in posizioni istituzionali importanti, a volte decisive per il bene della collettività.
La scandalo di Cona dura da più di venti anni e la chiusura del Sant’anna fu sancita all’inizio del 2000, con un formale accordo tra Comune, Provincia, Aziende Sanitarie, Università. L’avvocato Tagliani all’epoca era vice sindaco di Sateriale, che ebbe l’onere, sotto pressing della Regione, di siglare il raddoppio di Cona e la pietra tombale del Sant’Anna. Questo fatto, comparato con il refrain “io non c’ero” più volte eseguito da Tagliani, dà l’idea del camaleontismo citato.
In politica poche cose sono certe, ma non vi è dubbio che il sindaco Tagliani ed il Pd, a dispetto degli scongiuri, saranno giudicati dai ferraresi per i vent’anni impiegati nella realizzazione del nuovo ospedale non ancora aperto, e per le sofferenze causate a decine di migliaia di famiglie, da una assistenza ospedaliera non degna di un paese civile, proprio in quanto confinata in un Sant’Anna lasciato cadere a pezzi, per finanziare il pozzo senza fondo di Cona!
I media ferraresi dovrebbero aiutare maggiormente i cittadini a ricordare le scelte che li riguardano, ed assecondare meno la politica del Palazzo, come talvolta accade pur in presenza di meritevoli eccezioni. Andrebbe per esempio rispolverata la delibera del consiglio comunale del 2000, che ribaltava la condanna del Sant’Anna stabilendo la permanenza in città di un Country Hospital, struttura ospedaliera attrezzata per l’assistenza ed il ricovero degli anziani, di cui esistono decine di esempi in Italia. Non era la proposta che Progetto per Ferrara fa per il Sant’Anna (ospedale universitario di città, con reparti di eccellenza e pronto soccorso), ma nemmeno la cosiddetta “Casa della Salute”. Nessuno ha ancora capito con quali soldi si farà, quali prestazioni erogherà, in quali giorni ed orari, né che fine faranno gli 80 mila accessi al pronto soccorso e le 50 mila prestazioni in day hospital. Quella decisione del 2000 fu ribadita dal consiglio comunale anche nel 2004, non a caso poco prima delle elezioni comunali, con l’approvazione di un documento di Pd e maggioranza. Da allora non abbiamo rintracciato delibere di consiglio che abbiano modificato quella scelta finita nel cestino. Come si è giunti alla cancellazione dell’ospedale in città? Chi ha deciso, quando ed in quali sedi istituzionali?
I media ferraresi possono fare molto affinché la popolazione sia informata e consapevole. Purtroppo a volte lo sforzo appare largamente insufficiente. In un servizio di Telestense http://www.telestense.it/flv/popup.php?file=http://telestense.smil.weebo.it/20110216_06.xml si afferma che Ppf “terrorizzerebbe i cittadini” e non vorrebbe il pronto soccorso a Cona, ostacolando in tal modo la rapida apertura dell’ospedale. Questo è un esempio di giornalismo che non ci piace. Non solo perché il fatto non sussiste (abbiamo ripetutamente auspicato e richiesto l’apertura di Cona), ma soprattutto perché impedisce ai ferraresi di capire che in città serve un ospedale. come accade a Modena (Policlinico in centro e Baggiovara a 7 Km) ed in tutti i capoluoghi emiliani. E come hanno chiesto quasi 15 mila cittadini al referendum Sant’Anna!
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Progetto per Ferrara
Movimento 5 Stelle